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324<br />

LAURA PALOMBA<br />

mendo solamente gli <strong>in</strong>teressi delle donne bianche, occidentali, eterosessuali<br />

e benestanti; ma proprio laddove si è ormai riconosciuto questo<br />

errore, si cont<strong>in</strong>ua ad essere responsabili <strong>di</strong> esso non solo cercando<br />

<strong>di</strong> dare una def<strong>in</strong>izione univoca della donna ma parlando delle donne<br />

esclusivamente <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> madri. Fare ricorso alle <strong>di</strong>fferenza tra<br />

uomo e donna per spiegare che cos’è la donna e a che cosa ha o non ha<br />

<strong>di</strong>ritto, vuol <strong>di</strong>re necessariamente tornare alla biologia il che, per le<br />

donne, significa tornare alla maternità e rimanere <strong>in</strong>trappolate nel suo<br />

mito. Non sorprende che questo femm<strong>in</strong>ismo abbia alle spalle l’<strong>in</strong>fluenza<br />

<strong>di</strong> autrici come la Gilligan e la Chodrow che, pur non rientrando<br />

nella categoria delle femm<strong>in</strong>iste ra<strong>di</strong>cali della seconda ondata, sono<br />

per molti versi riconducibili ad una forma <strong>di</strong> fondamentalismo biologico<br />

( 57 ). Inoltre, come mette bene <strong>in</strong> luce Elisabetta Galeotti, mentre le<br />

teoriche femm<strong>in</strong>iste della <strong>di</strong>fferenza sessuale ritengono che rifiutarsi <strong>di</strong><br />

arrivare ad una def<strong>in</strong>izione “stipulativa” e imprigionante della donna<br />

renda impossibile la lotta e la formulazione <strong>di</strong> un programma politico<br />

femm<strong>in</strong>ista <strong>in</strong> cui <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare alleati e nemici, sono proprio le teorie<br />

che si basano sulla <strong>di</strong>fferenza sessuale ad essere <strong>di</strong>fficilmente traducibili<br />

<strong>in</strong> teorie politiche. È attraverso il rifiuto <strong>di</strong> una <strong>di</strong>fesa uniformante e<br />

massificatrice della <strong>di</strong>fferenza della donna dall’uomo che le teorie femm<strong>in</strong>iste<br />

possono <strong>in</strong><strong>di</strong>care una politica da seguire, consistente nell’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione<br />

<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> strumenti con cui la donna come <strong>in</strong><strong>di</strong>viduo<br />

possa assumere forma. Questi elementi sono da cercarsi<br />

fra le capacità strategiche piuttosto che fra le caratteristiche “essenziali”, o<br />

ascritte <strong>in</strong> senso biologico o simbolico: la pratica riflessiva, l’esperienza,<br />

l’analisi della propria posizione nel mondo, la vigilanza cont<strong>in</strong>ua sui rapporti<br />

<strong>in</strong>terattivi. [....] Si tratta <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> orientamento che configurano<br />

una soggettività molto libera, priva per così <strong>di</strong>re <strong>di</strong> “<strong>in</strong>tr<strong>in</strong>secità”, per poter<br />

meglio sv<strong>in</strong>colarsi dal proprio sé, per potersi <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itamente mo<strong>di</strong>ficare ( 58 ).<br />

Alla luce delle critiche mosse dalle donne <strong>di</strong> colore, dalle lesbiche o<br />

dalle donne <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso credo religioso alle femm<strong>in</strong>iste ra<strong>di</strong>cali, si può<br />

recuperare un’<strong>in</strong><strong>di</strong>cazione presente nel pensiero liberal, partendo da<br />

un elemento neutro per <strong>in</strong><strong>di</strong>care strategie valide per qualunque categoria<br />

<strong>di</strong> soggetto oppresso, ovvero partire dall’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduo e dai suoi <strong>di</strong>ritti.<br />

Cercare nell’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduo, <strong>di</strong> qualunque razza, genere e con<strong>di</strong>zione<br />

( 57 ) Su questo punto ve<strong>di</strong> L. NICHOLSON, Per un’<strong>in</strong>terpretazione <strong>di</strong> «genere», <strong>in</strong><br />

S. PICCONE STELLA-C. SARACENO, op. cit., <strong>in</strong> particolare p. 55 s.<br />

( 58 ) Ivi, p. 21. Sul tema cfr. E. GALEOTTI, Femm<strong>in</strong>ismo e teorie politiche, <strong>in</strong> “<strong>Filosofia</strong><br />

e Questioni Pubbliche”, cit., <strong>in</strong> particolare pp. 36-38.

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