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Perché l’orzo <strong>di</strong>venti pane<br />

<strong>di</strong>fferenza del grano, che è un cereale nudo, l’orzo è un cereale vestito;<br />

e da questa <strong>di</strong>versità, dalla connaturata ritrosia a spogliarsi delle<br />

glume che lo rivestono è derivato il proverbiale trattamento riservato<br />

all’orzo dest<strong>in</strong>ato all’alimentazione umana. Dest<strong>in</strong>o caduto nell’oblio<br />

dacché la panificazione dell’orzo, alcuni decenni or sono, fu<br />

def<strong>in</strong>itivamente abbandonata a esclusivo beneficio del pane <strong>di</strong> grano,<br />

che più facilmente del pane d’orzo si presta ad assumere consistenza<br />

e forme <strong>di</strong>verse. Alla ricchezza tipologica e morfologica del pane <strong>di</strong><br />

grano fa <strong>in</strong>fatti riscontro l’estrema sobrietà dei tipi e delle forme del<br />

pane d’orzo. F<strong>in</strong>o agli anni C<strong>in</strong>quanta i tipi <strong>di</strong> pane de orzu o de orgiu,<br />

confezionati nell’isola erano sostanzialmente tre: carasau o fresa,<br />

pistoccu, mod<strong>di</strong>zzosu ( 5 ) o mod<strong>di</strong>gh<strong>in</strong>a.<br />

Più <strong>di</strong>ffusamente consumato rispetto al grano, l’orzo era <strong>in</strong>fatti il<br />

solo cereale che il suolo avaro della montagna concedesse <strong>in</strong> quantità<br />

sufficiente al fabbisogno delle comunità locali. Se è vero che <strong>in</strong> generale<br />

la <strong>di</strong>st<strong>in</strong>zione fra ricchi e poveri passava <strong>in</strong>nanzitutto attraverso la <strong>di</strong>st<strong>in</strong>zione<br />

fra chi consumava pane <strong>di</strong> grano e chi consumava pane d’orzo,<br />

ciò è un po’ meno vero per le comunità rurali dell’<strong>in</strong>terno dell’isola,<br />

nelle quali si praticava la pastorizia transumante e dove il consumo<br />

del pane d’orzo era generalizzato e comune, <strong>in</strong> qualche misura almeno,<br />

a tutti i ceti sociali (Murru Corriga 1994). Prodotto nei villaggi della<br />

montagna centrale (Barbagia), il carasau, pane a sfoglie biscottate gran<strong>di</strong><br />

e sottili e <strong>di</strong> lunga durata si confezionava <strong>in</strong> due varianti:<br />

– orgiathu o olgiattu, <strong>di</strong> pura semola d’orzo, o anche <strong>di</strong> semola e far<strong>in</strong>a<br />

mescolate <strong>in</strong> percentuali variabili;<br />

– tippe o pan ’e granuga, <strong>di</strong> far<strong>in</strong>e <strong>in</strong>tegrali, oppure <strong>di</strong> semola e cruschello.<br />

Prodotto <strong>in</strong> zone <strong>di</strong> bassa montagna, prevalentemente <strong>in</strong> Ogliastra<br />

e nel Gerrei, il pistoccu, a sfoglie biscottate più piccole e spesse,<br />

<strong>di</strong> più breve durata, era prodotto con far<strong>in</strong>a e semola d’orzo, e più<br />

spesso con la sola far<strong>in</strong>a. Sia il carasau sia il pistoccu potevano essere<br />

confezionati anche con sfar<strong>in</strong>ati misti <strong>di</strong> orzo e grano, <strong>in</strong> percentuali<br />

variabili.<br />

La panificazione dell’orzo e l’elaborazione tipologica dei pani<br />

sono da riconnettere a fattori vari: le risorse cerealicole localmente<br />

<strong>di</strong>sponibili; le varietà <strong>di</strong> orzo selezionate; i lieviti, d’orzo o <strong>di</strong> grano; i<br />

proce<strong>di</strong>menti tecnici adottati; non ultimo, lo stile <strong>di</strong> vita delle comunità<br />

pastorali e le esigenze <strong>di</strong> consumo dei pastori noma<strong>di</strong>.<br />

( 5 ) Focaccia <strong>di</strong> far<strong>in</strong>e <strong>in</strong>tegrali, <strong>in</strong>durisce rapidamente; si confezionava nei villaggi<br />

cerealicoli <strong>di</strong> pianura e <strong>di</strong> coll<strong>in</strong>a quando si era consumata la scorta domestica<br />

<strong>di</strong> grano, o <strong>in</strong> tempo <strong>di</strong> carestia o <strong>di</strong> estrema <strong>in</strong><strong>di</strong>genza familiare.<br />

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