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SPECIE UMANA - Salute e libertà si conquistano ogni giorno

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abbiamo visto, bisogna stare attentis<strong>si</strong>mi precisamente alla cosa opposta: che la cosa<br />

che <strong>si</strong> mangia non <strong>si</strong>a assolutamente per niente un essere "vivente", proprio in<br />

quanto, <strong>si</strong>a che <strong>si</strong> metta in bocca crudo o cotto, quello che <strong>si</strong> ingoierà sarà comunque<br />

un cadavere. (Addirittura nemmeno scottando, o anche cuocendo, un frutto otteniamo<br />

biologicamente, per<strong>si</strong>no neanche lontanamente, un "cadavere", proprio in quanto il<br />

frutto, non essendo "vivo", non potrà mai morire).<br />

Quindi, è banale che l'unico modo al mondo per non mangiare cadaveri (o comunque<br />

una biochimica cadaverica, come quella dei prodotti lattei, come vedremo meglio più<br />

avanti), è solo ed esclu<strong>si</strong>vamente proprio quella di non mangiare esseri "viventi", in<br />

quanto è proprio la parola "vivente" che la fa diventare, come minimo nel nostro<br />

stomaco, un cadavere (in altre parole, solo una cosa "viva" può morire).<br />

La natura, invece, ha previsto che la specie biochimicamente più evoluta in assoluto,<br />

come quella umana (in<strong>si</strong>eme agli altri primati fruttivori), <strong>si</strong> nutrisse non di una<br />

struttura in partenza "vivente" (progettata dalla natura solo per la sua stessa vita, e<br />

che, appunto, presuppone sempre l'ingoiare un cadavere), ma, diversamente, di una<br />

struttura addirittura già in partenza "nutrizionale", e quindi che non riguarda la vita<br />

di ciò che è mangiato, ma riguarda la vita proprio esclu<strong>si</strong>vamente esattamente di colui<br />

che mangia.<br />

Insomma, anche per i crudisti, man mano che <strong>si</strong> avanza nel perfezionamento<br />

"alimentare" personale, CIÒ CHE MANGIAMO NON DEVE ASSOLUTAMENTE ESSERE<br />

MAI "VIVO", MA SOLO ED ESCLUSIVAMENTE "NUTRIZIONALE" [cioè, proprio<br />

biochimicamente, progettato dalla natura precisamente per nutrire perfettamente; la<br />

specie vegetale fruttifera ha infatti tutto l'interesse che la specie animale che mangia i<br />

suoi frutti <strong>si</strong> diffonda il più pos<strong>si</strong>bile, proprio in quanto più quest'ultima <strong>si</strong> diffonderà<br />

e più semi di quella specie vegetale saranno gettati e, quindi, più quest'ultima <strong>si</strong><br />

diffonderà a sua volta; quindi la pianta (anche in termini evoluzionistici, e proprio in<br />

maniera del tutto opposta relativamente a verdure e semi) farà di tutto affinchè la<br />

nutrizione, data dalla sua frutta alla specie animale relativa, <strong>si</strong>a assolutamente<br />

perfetta].<br />

Differenza tra FRUTTO e seme; non solo c'è una<br />

differenza enorme, ma sono due settori vegetali addirittura<br />

assolutamente OPPOSTI, e, di conseguenza, con una<br />

biochimica ASSOLUTAMENTE OPPOSTA: confonderli è<br />

l'ERRORE PIÙ GRAVE in assoluto che <strong>si</strong> può commettere<br />

Non <strong>si</strong> deve assolutamente mai fare confu<strong>si</strong>one tra queste due categorie vegetali, in<br />

primo luogo perché, come abbiamo visto, mentre il frutto ha una finalità biologica<br />

solo ed esclu<strong>si</strong>vamente NUTRIZIONALE (cioè è fatto dalla pianta solo per essere<br />

mangiato), esattamente all'opposto, il seme ha una finalità biologica solo ed<br />

esclu<strong>si</strong>vamente RIPRODUTTIVA (cioè è fatto dalla pianta solo per riprodur<strong>si</strong>), di<br />

conseguenza quest'ultimo non solo contiene dei potenti antinutrizionali per tutte le<br />

specie animali (per<strong>si</strong>no per quelle che hanno effettuato la devianza H relativa), ma la<br />

pianta, proprio per difendere suo figlio dall'essere mangiato, mette dentro la sua<br />

struttura i peggiori veleni in assoluto che la natura conosce, proprio solo ed<br />

esclu<strong>si</strong>vamente per cercare di uccidere subito l'animale che solo <strong>si</strong> azzardasse a

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