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SPECIE UMANA - Salute e libertà si conquistano ogni giorno

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Verifica personale dell'acidificazione del sangue da parte della frutta acida<br />

mediante auto misurazione del pH: UNICA PROCEDURA SCIENTIFICA<br />

Siccome il sangue, come predetto, per la sopravvivenza stessa dell'organismo, deve<br />

avere pH costante a 7,41, e qual<strong>si</strong>a<strong>si</strong>, anche piccolis<strong>si</strong>ma, variazione da questo valore<br />

è estremamente dannosa per la salute di <strong>ogni</strong> cellula, in caso di qual<strong>si</strong>a<strong>si</strong>, anche<br />

minima, presenza di acidi nel sangue, la prima cosa che fa l'organismo è espellerli<br />

disperatamente e immediatamente il più pos<strong>si</strong>bile (anche se purtroppo una gran<br />

parte rimane e continua a creare anche le conseguenze citate in questo paragrafo) nel<br />

modo più diretto che può, cioè (mediante filtraggio renale) tramite le urine; quindi se<br />

vogliamo renderci conto anche di persona quanto <strong>si</strong>a forte l'acidificazione del sangue<br />

determinata dalla frutta acida, a cominciare proprio dall'arancia, è sufficiente<br />

comprare una cartina misuratrice di pH (<strong>si</strong> trova anche in piccoli rotoli che <strong>si</strong><br />

vendono specialmente nei negozi di chimica vicino le univer<strong>si</strong>tà, o, al limite,<br />

ordinandola in farmacia) e, ovviamente, effettuando questa rilevazione SOLO ed<br />

ESCLUSIVAMENTE con l'UNICA PROCEDURA SCIENTIFICA (di rilevazione<br />

modificatoria del pH ematico tramite urina):<br />

<strong>si</strong>ccome gli stes<strong>si</strong> termini "acidificante" o "alcalinizzante" sono relativi al pH ematico<br />

naturale specie-specifico perfetto della specie umana, cioè pH 7,41, l'unico modo per<br />

essere <strong>si</strong>curi che la variazione del pH <strong>si</strong>a dovuta al "cibo" da misurare, e NON<br />

ALTERATA da altri "cibi" assunti in precedenza, o dall'interazione reciproca tra i due<br />

"cibi" stes<strong>si</strong> (circostanze che, con il trascorrere del tempo, possono far variare, o<br />

addirittura oscillare, il pH anche senza assunzione di cibo),<br />

1) occorre innanzi tutto iniziare l'esperimento la mattina a STOMACO VUOTO,<br />

verificando prima che il pH <strong>si</strong>a STABILE al valore di 7,4 (al limite, tra 7,3 e 7,5, ma mai<br />

oltre questi due valori), cioè effettuando DUE MISURAZIONI di pH dell'urina (cioè di<br />

due volte diverse consecutive che <strong>si</strong> urina, a distanza di tempo l'una dall'altra<br />

compresa tra una e tre ore; <strong>si</strong> con<strong>si</strong>glia di usare la suddetta cartina, che deve toccare il<br />

flusso di urina in uscita solo per un ATTIMO, e subito dopo aspettando un MINUTO<br />

ESATTO, tempo di reazione chimica completa equilibrata, prima di leggere la<br />

misurazione confrontando il colore con la scala numerica posta sulla scatola relativa;<br />

non bisogna mettere l'urina in un contenitore, per non falsare il risultato, basta<br />

bagnare un solo attimo la cartina con l'urina mentre la <strong>si</strong> espelle) che devono avere<br />

LO STESSO IDENTICO pH (cioè anche se <strong>si</strong> misura prima 7,4 e poi 7,5, ancora non è<br />

pos<strong>si</strong>bile l'esperimento perché vuol dire che il pH sta variando ancora per<br />

assestamenti fi<strong>si</strong>ologici dovuti anche al "cibo" consumato nel <strong>giorno</strong> precedente; se<br />

questa condizione indispensabile di UGUAGLIANZA PERFETTA delle due prime<br />

misurazioni a stomaco vuoto non <strong>si</strong> verifica anche per il resto del pomeriggio, allora<br />

bisogna rinunciare a fare l'esperimento quel <strong>giorno</strong>, approfittando di ciò per nutrir<strong>si</strong><br />

in modo più equilibrato affinché <strong>si</strong> possa effettuare l'esperimento almeno il <strong>giorno</strong><br />

dopo),<br />

2) poi, ma <strong>si</strong> sottolinea solo ed esclu<strong>si</strong>vamente se <strong>si</strong> verificano entrambe queste prime<br />

due predette condizioni del tutto INDISPENSABILI (stomaco VUOTO e 2 misurazioni<br />

precedenti perfettamente IDENTICHE tra loro e al pH SUDDETTO), immediatamente<br />

dopo questa seconda misurazione identica, <strong>si</strong> può consumare il "cibo" da misurare in<br />

una quantità compresa TRA i 5 e i 6 ETTI (UNICA quantità adatta per poter rilevare<br />

correttamente la variazione di pH relativa, con<strong>si</strong>derando anche la nostra struttura<br />

digerente/assorbimentale e la volumetria ematica totale), 3) ed infine, ma SOLO dopo

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