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SPECIE UMANA - Salute e libertà si conquistano ogni giorno

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intos<strong>si</strong>canti), MA, PROPRIO DEL TUTTO ESATTAMENTE AL CONTRARIO, TORNA<br />

ADDIRITTURA IMMEDIATAMENTE E DRASTICAMENTE ALLA SUA ALIMENTAZIONE<br />

PIÙ FILOGENETICAMENTE AVANZATA (che, quindi, per la di<strong>si</strong>ntos<strong>si</strong>cazione<br />

aspecifica di un individuo appartenente alla <strong>SPECIE</strong> <strong>UMANA</strong> corrisponde esattamente<br />

al suo frutto specie-specifico, cioè la MELA).<br />

Ad esempio, gli stes<strong>si</strong> carnivori (come i felini, gli uccelli carnivori, ecc.) che, in caso<br />

raro di intos<strong>si</strong>cazione aspecifica, non fanno altro che aumentare drasticamente,<br />

istintivamente immediatamente, la percentuale, nella loro alimentazione, di alcuni<br />

tipi molto particolari di piante erbacee, o di frutti, o di altra parte di vegetale, (cibo di<br />

riassetto H specie-specifico), che loro già normalmente consumano, quindi, dal punto<br />

di vista biochimico, per di<strong>si</strong>ntos<strong>si</strong>car<strong>si</strong> aspecificamente, non fanno altro che<br />

ALIMENTARSI della loro alimentazione più filogeneticamente avanzata (cioè più<br />

vicina al ciclo H); stessa cosa, gli uccelli granivori, in raro caso di intos<strong>si</strong>cazione<br />

aspecifica, anch'es<strong>si</strong> aumentano immediatamente e drasticamente la percentuale del<br />

loro cibo di riassetto H, il più spesso delle volte costituito dai frutti "a chicco" e <strong>si</strong>mili,<br />

che accennavamo prima, che loro già normalmente consumano; sono notis<strong>si</strong>me anche<br />

le di<strong>si</strong>ntos<strong>si</strong>cazioni aspecifiche attuate dagli erbivori, osservate dettagliatamente<br />

anche, ad esempio, sui cavalli, i quali, specialmente nei ca<strong>si</strong> più gravi (come<br />

addirittura tumori, causati da alimentazione innaturale dei relativi allevamenti), se<br />

lasciati liberi, <strong>si</strong> sono allontanati all'interno di boschi e radure erbose, fino a trovare<br />

finalmente, e nutrir<strong>si</strong>, proprio della loro pianta erbacea specie-specifica, e, con<br />

sorpresa degli stes<strong>si</strong> osservatori, guarendo in pochis<strong>si</strong>mo tempo, senza, in quel caso<br />

di intos<strong>si</strong>cazione aspecifica artificiale da allevamento, dover nemmeno ricorrere al<br />

loro cibo di riassetto H (che spesso, anche per gli erbivori, può essere costituito da un<br />

particolare tipo di frutto).<br />

Ciò che ha portato all'enorme e mas<strong>si</strong>mamente distruttivo errore della teoria del<br />

digiuno, sono le ovviamente totalmente distorte osservazioni di animali effettuate in<br />

cattività (cioè specialmente al chiuso, come gabbie, appartamenti, ecc.), e, quindi, solo<br />

ed esclu<strong>si</strong>vamente nel caso in cui la particolare specie animale è stata allontanata dal<br />

proprio ambiente naturale (eco<strong>si</strong>stema specie-specifico), <strong>si</strong>tuazione nella quale, non<br />

trovando assolutamente, ad esempio, le erbe (o altro vegetale) di<strong>si</strong>ntos<strong>si</strong>canti<br />

aspecificamente adatte alla propria specie (ad esempio, nelle gabbie degli zoo, negli<br />

appartamenti, ecc.), talvolta, con loro enorme sofferenza e addirittura disperazione,<br />

sono assolutamente costretti a per<strong>si</strong>no a digiunare, frenando enormemente ed in<br />

maniera massacrante per il loro organismo, la di<strong>si</strong>ntos<strong>si</strong>cazione aspecifica rispetto al<br />

loro cibo di<strong>si</strong>ntos<strong>si</strong>cante specie-specifico, innescando così il distruttivo metabolismo<br />

del digiuno (distruttivamente chetonico, assolutamente intos<strong>si</strong>cante aspecificamente,<br />

e mas<strong>si</strong>mamente acidificante) che lo porta a "metter<strong>si</strong> rannicchiato in un angolo",<br />

soffrendo in <strong>si</strong>lenzio, o spesso con lamenti, o per<strong>si</strong>no piangendo (ad esempio, come il<br />

cane), talvolta anche per giorni, rifiutando ovviamente qual<strong>si</strong>a<strong>si</strong> altro "cibo" (che non<br />

è certo quello che avrebbe cercato lui nel suo ambiente naturale per la<br />

particolaris<strong>si</strong>ma di<strong>si</strong>ntos<strong>si</strong>cazione aspecifica adatta alla sua specie) gli venga offerto<br />

(qualche volta con evidenti cri<strong>si</strong> di intos<strong>si</strong>cazione chetonica, sempre con danni alla<br />

salute, a volte irrever<strong>si</strong>bili, come nella specie umana).

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