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SPECIE UMANA - Salute e libertà si conquistano ogni giorno

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Comparando la morfologia della terminazione di arto (mano), (ma anche<br />

dell'apparato orale), in fase trofica (mano naturalmente semiaperta) della specie<br />

umana, infatti, con, ad esempio, la morfologia di una ciliegia, <strong>si</strong> riscontra che non solo<br />

non è presente una minima complementarità morfologica (ad esempio, a livello<br />

dimen<strong>si</strong>onale, la ciliegia è qua<strong>si</strong> puntiforme rispetto alle dimen<strong>si</strong>oni estremamente<br />

più estese della nostra mano naturalmente semiaperta), ma addirittura non è<br />

presente nemmeno una e<strong>si</strong>gua complementarità funzionale di minima energia (anche<br />

la po<strong>si</strong>zione e la dimen<strong>si</strong>one del seme, se riferita alla specie umana, è per<strong>si</strong>no<br />

pericolosa <strong>si</strong>a per la nostra dentatura che per il seme stesso) [lo dimostra<br />

chiaramente anche la rilevazione statistica clinica di tutto il mondo, in cui una delle<br />

percentuali più alte di denti umani danneggiati o addirittura spaccati è dovuta<br />

proprio al consumo di ciliegie; alta è anche la ca<strong>si</strong>stica di semi danneggiati o per<strong>si</strong>no<br />

spaccati, cosa che, essendo il fenomeno peggiore in assoluto che può accadere per una<br />

pianta (il rischio di non riproduzione), dimostra la assoluta non specie-specifità di<br />

quel frutto con la specie umana]. Infatti, la ciliegia è un frutto specie-specifico solo ed<br />

esclu<strong>si</strong>vamente per alcune specie di uccelli, cosa anche evidente non solo perché, a<br />

livello morfologico, le sue dimen<strong>si</strong>oni qua<strong>si</strong> puntiformi sono perfettamente adatte ad<br />

un becco di uccello, ma anche perché, a livello funzionale, la particolare biomeccanica<br />

trofica di un uccello (la beccata del frutto) specie-specifico non rischia assolutamente<br />

mai né di danneggiare minimamente il suo becco, né tanto meno la prezio<strong>si</strong>s<strong>si</strong>ma<br />

struttura del seme.<br />

L'antica cultura latina già sapeva esattamente tutto ciò, a tal punto che lo stesso<br />

termine nella lingua latina che indica la ciliegia è proprio "Prunus Avium" (cioè<br />

esattamente "la prugna degli uccelli"); che la ciliegia fosse un cibo specie-specifico<br />

solo ed esclu<strong>si</strong>vamente per gli uccelli (ovviamente come cibo di riassetto H,<br />

specialmente per granivori) era arcinoto anche per gli scienziati zoologi e tassonomici<br />

di tutti gli ultimi secoli, ed è esattamente per questo motivo che, anche nella scienza<br />

univer<strong>si</strong>taria, addirittura di tutto il mondo, più moderna, l'unico termine scientifico<br />

che <strong>si</strong> usa per "ciliegia" è proprio "Prunus Avium", proprio a sottolineare la speciespecificità<br />

solo ed esclu<strong>si</strong>vamente con gli uccelli. [Ad ulteriore conferma di ciò, molto<br />

spesso interi stormi di uccelli depredano intere piantagioni di ciliegi (oltre che degli<br />

altri frutti a loro specie specifici, tra cui i sotto elencati), e frequentemente fino a<br />

spogliare completamente di questo frutto gli interi alberi anche giganteschi].<br />

Ovviamente, come sempre, la assoluta non compatibilità morfofunzionale con la<br />

specie umana, <strong>si</strong>gnifica che questo frutto contiene molte, riscontrate anche<br />

biochimicamente, sostanze piuttosto tos<strong>si</strong>che per la nostra specie; è stato anche<br />

riscontrato un potenziamento della tos<strong>si</strong>cità di queste sostanze in fase diluita con<br />

acqua, come quando <strong>si</strong> beve dopo averne mangiato [ovviamente, però, la loro<br />

tos<strong>si</strong>cità, così come avviene anche per tutti gli altri frutti (a parte la mela che ha<br />

tos<strong>si</strong>cità zero) è sempre molto inferiore a quella, per esempio, delle sostanze<br />

secondarie (di cui parleremo nei capitoli relativi alla fi<strong>si</strong>ologia comparata ed<br />

eco<strong>si</strong>stemica), altamente tos<strong>si</strong>che, contenute in assolutamente tutte le verdure, ed alle<br />

altre sostanze secondarie, addirittura ancora molto più tos<strong>si</strong>che, contenute in<br />

assolutamente tutti i semi (come legumi, cereali, semi oleo<strong>si</strong>, ecc.)].

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