05.06.2013 Views

SPECIE UMANA - Salute e libertà si conquistano ogni giorno

SPECIE UMANA - Salute e libertà si conquistano ogni giorno

SPECIE UMANA - Salute e libertà si conquistano ogni giorno

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Ora, cerchiamo di capire come, solo ed esclu<strong>si</strong>vamente una semplicis<strong>si</strong>ma variazione<br />

alimentare (anche se solo provvisoriamente) avvenuta 1,8 milioni di anni fa, nella<br />

specie umana, può modificare in maniera assolutamente totale l'intero corso del resto<br />

[relativamente brevis<strong>si</strong>mo, cioè solo meno di 1,8 (ed assolutamente non continuativi,<br />

per i lunghis<strong>si</strong>mi periodi interglaciali, ad alta temperatura) su ben oltre 7 milioni di<br />

anni, di cui ben 5,2 del tutto continuativi] della preistoria e della storia dell'uomo,<br />

dall'innesco organico di, ancora in maniera assoluta, tutte le malattie (come vedremo<br />

meglio nel capitolo relativo alla patologia moderna e terapeutica moderna, la<br />

co<strong>si</strong>ddetta "malattia" non è altro che una semplicis<strong>si</strong>ma intos<strong>si</strong>cazione aspecifica), alla<br />

costrizione al lavoro (il cui innesco, individuale e sociale, vedremo meglio più avanti),<br />

fino addirittura a costringerci letteralmente, ad esempio, a costruire le città invivibili<br />

di oggi (con tutto l'impatto ambientale del tutto disastroso per<strong>si</strong>no ormai a livello<br />

mondiale e climatico), nate anche per la vera e propria mancanza di spazio fi<strong>si</strong>co<br />

conseguente sempre proprio del tutto esclu<strong>si</strong>vamente a questa tremenda variazione<br />

unicamente alimentare [da una parte, sotto forma di effetto diretto del <strong>si</strong>stema di<br />

produzione alimentare modificato, che, come vedremo meglio nel capitolo relativo<br />

all'eco<strong>si</strong>stemica, occupa oltre il 90% dell'intero territorio antropizzabile dell'intero<br />

pianeta, e dall'altra per effetto diretto proprio dell’alimentazione modificata, cioè<br />

della sovrappopolazione umana che, come vedremo sempre in quel capitolo, è un<br />

fenomeno tipico (dalla zoologia alla biologia molecolare), proprio dell'aumento di<br />

percentuale nutrizionale di principio nutritivo organico (specialmente proteico) nel<br />

<strong>si</strong>ngolo "alimento" rispetto all'alimentazione adatta alla specie umana, valido per<br />

tutte le specie animali, ma specialmente quella umana, progettata dalla natura, come<br />

vedremo, esclu<strong>si</strong>vamente per una percentuale, specialmente proteica ma anche<br />

quantitativa generale dei <strong>si</strong>ngoli principi nutritivi organici, del tutto minima, come del<br />

resto tutti i primati fruttivori].<br />

DEVASTANTE variazione alimentare (provvisoria):<br />

conseguenza diretta della prima glaciazione di 1,8<br />

milioni di anni fa<br />

La prima glaciazione planetaria, che, come confermano perfettamente la<br />

paleogeologia, la paleoclimatologia, ecc. avvenne proprio esattamente 1,8 milioni di<br />

anni fa, distrusse (per l'allargamento dei ghiacciai o il semplice abbassamento di<br />

temperatura) anche la maggior parte delle foreste mondiali, iniziando dai poli <strong>si</strong><br />

avvicinò a doppia morsa (dal polo nord e dal polo sud) addirittura fino anche in nord<br />

Africa e sud Africa, ma, mentre non ce la fece a distruggere le afo<strong>si</strong>s<strong>si</strong>me foreste ad<br />

alto fusto del centro Africa, proprio perché, qua<strong>si</strong> tutte, <strong>si</strong>tuate altimetricamente a<br />

circa il livello del mare (protette proprio dalla loro altis<strong>si</strong>ma temperatura di base, che<br />

cambiò di poco, proteggendo così <strong>si</strong>a lo stile di vita fruttivoro <strong>si</strong>a l'intero eco<strong>si</strong>stema<br />

di tutti gli altri primati antropomorfi, a cui quindi rimase la frutta, così come c'è<br />

ancora oggi, nelle stesse foreste, e dunque, proprio esclu<strong>si</strong>vamente per questo motivo,<br />

senza nessuna conseguenza negativa anche su tutti gli altri aspetti della loro vita), ce<br />

la fece benis<strong>si</strong>mo, invece, a distruggere qua<strong>si</strong> completamente le radure arboree a 800<br />

metri di altitudine della Rift Valley (separate ulteriormente da 2 catene montuose<br />

parallele, alte, in quell'area, mediamente circa 2000 metri, da tutti i restanti primati),

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!