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SPECIE UMANA - Salute e libertà si conquistano ogni giorno

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non solo coe<strong>si</strong>one (molecolare interna) ma per<strong>si</strong>no fortis<strong>si</strong>ma ade<strong>si</strong>one molecolare<br />

epidermica superficiale della nostra specie, che conferisce nella persona un senso<br />

immediato di deciso fastidio, talmente accentuato da costringerla ad usare uno<br />

strumento artificiale, come ad esempio un fazzoletto, o da costringerla ad andar<strong>si</strong><br />

addirittura a lavare con acqua; anche ciò avviene esattamente al contrario rispetto<br />

alla mela, la quale, oltre la predetta rigidità strutturale che determina<br />

l'idrotrattenimento fi<strong>si</strong>ologico nutrizionale perfetto in fase di morso bunodonto<br />

umano, non solo è dotata di una perfetta pren<strong>si</strong>lità polare perdurante addirittura <strong>si</strong>no<br />

a totale consumo di polpa (l'unica tipologia di presa che consente proprio di non<br />

essere costretti nemmeno a toccare la polpa, cosa che invece avviene in misura<br />

per<strong>si</strong>no crescente nel consumo di pesca e kaki), ma anche, nel raris<strong>si</strong>mo caso <strong>si</strong><br />

venisse in piccolis<strong>si</strong>mo contatto epidermico col suo liquido fi<strong>si</strong>ologico nutrizionale,<br />

avendo invece quest'ultimo una perfetta compatibilità dermochimica con<br />

l'epidermide della specie umana, la reazione chimica è, del tutto al contrario, di totale<br />

e velocis<strong>si</strong>mo assorbimento dermico e, quindi, di qua<strong>si</strong> immediata scomparsa,<br />

specialmente al minimo strofinio, con una sensazione neuronale addirittura<br />

piacevole, consentendo per<strong>si</strong>no l'utilizzo da parte dell'organismo di tutti i miliardi di<br />

prezio<strong>si</strong>s<strong>si</strong>me molecole nutrizionali così assorbite.<br />

È ovvio che la natura, seguendo solo ed esclu<strong>si</strong>vamente il principio della minima<br />

energia, tende sempre, nella sequenza filogenetica (evolutiva), all'azzeramento totale<br />

di qual<strong>si</strong>a<strong>si</strong> spreco, specialmente quando <strong>si</strong> tratta di fase trofica (nutrizionale), ed in<br />

particolare di strutture molecolari fi<strong>si</strong>ologiche che sono costate molti me<strong>si</strong> di lavoro<br />

all'intera fi<strong>si</strong>ologia della pianta che fornisce il frutto.<br />

Tutto questi fenomeni avvengono perché la struttura meno rigida di pesca e kaki, è,<br />

infatti, specie specifica solo proprio per molte specie di uccelli (come cibo di riassetto<br />

H), che, specialmente per questa con<strong>si</strong>stenza comunque meno dura dei due frutti, non<br />

solo possono entrare col loro becco [strutture carpiche (di frutto) con idoneità<br />

specifica a becco], senza assolutamente nessuna difficoltà, ed estrarne la polpa, ma<br />

addirittura possono farlo senza assolutamente nessuna disper<strong>si</strong>one del liquido<br />

fi<strong>si</strong>ologico nutrizionale del frutto stesso, e, inoltre, senza minimamente sporcar<strong>si</strong><br />

nemmeno il becco, in quanto, proprio l'ade<strong>si</strong>one molecolare di quel liquido fi<strong>si</strong>ologico<br />

nutrizionale con quest'ultimo è qua<strong>si</strong> nulla; cosa che, invece, per le stesse specie<br />

ornitologiche (di uccelli), del tutto al contrario, non succede con la mela, sulla<br />

struttura della quale, proprio per la sua letterale estrema durezza, un becco in fase di<br />

urto scaricherebbe tutta l'energia cinetica di ritorno (il contraccolpo) violentemente<br />

proprio sulla stessa testa dell'uccello che tenti di mangiarne, riuscendo poi al limite<br />

con moltis<strong>si</strong>ma difficoltà ad estrarne la benché minima parte di rigida polpa, la quale<br />

comunque non risulta nemmeno apprezzata dagli organi di gusto dell'uccello stesso.<br />

Ciò, tra l'altro, è anche confermato dalle raris<strong>si</strong>me tracce di becco di uccello<br />

(addirittura appena accennate) sulle mele, a ulteriore riscontro che, se anche qualche<br />

uccello fa qualche temerario tentativo di consumo, ci rinuncia immediatamente.<br />

Dunque un becco di uccello, di qual<strong>si</strong>a<strong>si</strong> specie, nel caso della mela, non presenta<br />

assolutamente compatibilità morfofunzionale, la quale, invece, viene riscontrata con<br />

una dentatura bunodonta molto particolare, quella appartenente alla specie umana

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