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SPECIE UMANA - Salute e libertà si conquistano ogni giorno

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Quindi, in altri termini, in natura, con la specie animale vivente nel proprio<br />

eco<strong>si</strong>stema specie-specifico ed in condizioni di assoluta <strong>libertà</strong>, anche nel raris<strong>si</strong>mo<br />

caso di intos<strong>si</strong>cazione aspecifica ("malattia"), NON SOLO IL DIGIUNO NON ESISTE<br />

ASSOLUTAMENTE, ma l'animale attua istintivamente e immediatamente una<br />

procedura di di<strong>si</strong>ntos<strong>si</strong>cazione aspecifica ADDIRITTURA TOTALMENTE<br />

TROFICAMENTE CONTRARIA, E BIOCHIMICAMENTE DEL TUTTO OPPOSTA, AL<br />

DIGIUNO STESSO: và, cioè, improvvisamente ALLA RICERCA VELOCISSIMA, e talvolta<br />

per<strong>si</strong>no disperata, PROPRIO DELL'ALIMENTO PIÙ ADATTO ALLA SUA <strong>SPECIE</strong> quindi<br />

il più vicino al ciclo H, che, dunque, NELLA COMPARAZIONE TROFICA CON LA <strong>SPECIE</strong><br />

<strong>UMANA</strong>, CORRISPONDE PERFETTAMENTE PROPRIO ALLA MELA.<br />

Comparazione tra il digiuno e la di<strong>si</strong>ntos<strong>si</strong>cazione<br />

Comparazione semplificativa tra digiuno e la di<strong>si</strong>ntos<strong>si</strong>cazione aspecifica del<br />

MELARISMO: allegoria della stanza<br />

Per visualizzare immediatamente la differenza metabolica tra digiuno e solo mele<br />

basta fare un esempio semplicis<strong>si</strong>mo.<br />

Prendiamo una cellula a caso del nostro organismo e immaginiamo di ingrandirla fino<br />

alle dimen<strong>si</strong>oni di una stanza: addossate alle pareti della stanza troviamo tutte le<br />

tos<strong>si</strong>ne (aspecifiche, gras<strong>si</strong>, ecc.); queste tos<strong>si</strong>ne le troviamo sotto forma di grandi<br />

sacchi di rifiuti speciali, proprio quelli più altamente tos<strong>si</strong>ci.<br />

Dalla porta della stanza (contatto col capillare cellulare), quando <strong>si</strong> mangia entra il<br />

suo stesso carburante, poniamo che <strong>si</strong>a allegoricamente la legna (frutto<strong>si</strong>o e gluco<strong>si</strong>o),<br />

che viene bruciata nel caminetto (il mitocondrio), che espelle i suoi fumi fi<strong>si</strong>ologici<br />

(assolutamente salutari), prima all'interno della cellula stessa, poi ancora attraverso<br />

la porta della stanza stessa (verso ancora quindi il sangue del capillare, e che, essendo<br />

fi<strong>si</strong>ologicamente già predisposti, verranno riespul<strong>si</strong> attraverso la normale fase di<br />

espirazione polmonare).<br />

VEDIAMO, ORA, NELLA STANZA, COSA SUCCEDE COL DIGIUNO: dalla porta non entra<br />

più la legna (frutto<strong>si</strong>o e gluco<strong>si</strong>o).<br />

Ma il caminetto (mitocondrio), anche solo per mantenere i 36,7 gradi dell'organismo,<br />

deve assolutamente continuare a bruciare qualcosa, quindi, non entrando più la legna<br />

(frutto<strong>si</strong>o e gluco<strong>si</strong>o) (che è assolutamente l'unico carburante per cui è stato<br />

progettato dalla natura), è costretto a fare proprio la cosa peggiore in assoluto che<br />

può succedere ad una cellula: "bruciare" i veleno<strong>si</strong>s<strong>si</strong>mi sacchi di rifiuti speciali<br />

altamente tos<strong>si</strong>ci.<br />

Come è noto, I RIFIUTI TOSSICI NON SI POSSONO MAI ASSOLUTAMENTE BRUCIARE,<br />

PERCHÉ PROPRIO DALLA LORO COMBUSTIONE NON SOLO SI CREANO SOSTANZE<br />

ESTREMAMENTE PIÙ VELENOSE PERSINO DEI RIFIUTI TOSSICI STESSI, MA<br />

ADDIRITTURA TRA LE PIÙ VELENOSE IN ASSOLUTO.<br />

Il caminetto, quindi, comincia subito a emettere IL FUMO DI COMBUSTIONE PIÙ<br />

VELENOSO CHE ESISTE AL MONDO (come quando <strong>si</strong> brucia la plastica ed esce la<br />

massacrante dios<strong>si</strong>na), CHE PRIMA INTOSSICA E MASSACRA COMPLETAMENTE<br />

TUTTA LA STANZA (la canna fumaria cellulare sfocia proprio nella cellula stessa, la<br />

quale, tra l'altro, non è stata assolutamente programmata per liberar<strong>si</strong> di quel tipo di

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