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Luca Minniti
Inoltre spesso la gran parte di loro prima e meglio dei magistrati e dei dirigenti
dei singoli uffici riesce ad avere una percezione esatta della (dis)organizzazione
dell’ufficio nel suo insieme mediante il confronto di variegate
prassi e sensibilità istituzionali tra i differenti magistrati ed i diversi uffici
amministrativi.
Ricordiamoci infine che l’amministrazione della giustizia è l’unico settore
pubblico in cui l’esercizio della funzione statuale si avvale della interlocuzione,
della mediazione di un numero così significativo di professionisti privati.
Ciò implica la necessità di ascolto, coinvolgimento e responsabilizzazione
dell’avvocatura nell’amministrazione della giustizia.
3. La funzione organizzativa del Ministero. Una lettura moderna dell’art.
110 della Costituzione
Quell’insieme di attività che ho identificato come la funzione organizzativa
che tutti gli operatori sono chiamati a vario titolo a svolgere si riflette
sulla funzione organizzativa del Ministero e del sistema di autogoverno.
L’esperienza dimostra che la buona volontà e l’impegno suppletivo di
una parte dei magistrati non bastano a innescare il percorso verso un sistema
organizzativo di qualità migliore.
Un sistema così complesso e articolato come quello giudiziario ha bisogno
di partecipazione e di iniziative “dal basso”, ma ha bisogno anche di un
centro di impulso, direzione e coordinamento “dall’alto” e, direi soprattutto,
avrebbe bisogno che le spinte dal basso e il coordinamento dall’alto si parlassero
e si valorizzassero a vicenda.
Tra alti e bassi e scelte contraddittorie, sia il Csm che il Ministero della
Giustizia restano luoghi dove il cambiamento non ha trovato sufficiente
spazio.
La nostra Costituzione ha voluto un Csm dotato di parte significativa
delle competenze un tempo assegnate al Ministro della Giustizia. Ha creato
un doppio organo di vertice organizzativo.
Le risorse e gli investimenti sono collocati presso il Ministero, la gestione
del personale di magistratura e l’organizzazione degli uffici lo sono presso il
Csm.
Ma un sistema così profondamente bicefalo può funzionare solo se le
sue teste collaborano.
Il Ministero della Giustizia ha la responsabilità dell’erogazione delle risorse,
ma sino al momento attuale non ha dimostrato di essere in grado di
sviluppare un progetto di riorganizzazione degli uffici giudiziari.
Vi sono ragioni tipicamente politiche e di contesto esterno ma anche
motivi interni strutturali.
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