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Alfredo Viola
noi ha delle ricette. Certo, se la metà di quello che è stato enunciato si realizzasse,
sarebbe un grande passo in avanti. Anche perché interventi articolati
richiederebbero necessariamente una sessione parlamentare sulla
giustizia, cosa che chiediamo da molti anni: chiediamo di fare esattamente,
come ha detto l’on. Bongiorno, un percorso che metta la giustizia al centro
dell’agenda politica. Questo consentirebbe a noi magistrati, a mio avviso,
di risolvere anche un altro problema, perché procedendo per slogan, se
all’esterno possiamo dire che dialoghiamo e siamo contenti di dialogare
con un interlocutore che ci giudica attendibili, all’interno abbiamo un altro
problema, quello dell’oscillazione della categoria, tra scetticismo e speranza.
Dico scetticismo perché è evidente che c’è una crisi dell’associazionismo
in qualche modo reso palese anche dal non eccessivo numero di presenze
in questa sede. C’è anche però la speranza: ovviamente noi che siamo
qui, siamo disposti a investire, e crediamo che se davvero ci si incamminerà
lungo il percorso di riforme serie e condivise questo messaggio di
speranza possa essere esteso alla magistratura tutta.
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