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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Un progetto per la giustizia<br />

Due sono sostanzialmente le linee di intervento sul punto.<br />

1. Accentuazione dell’intervento integrativo e dei poteri istruttori discrezionali<br />

dei Consigli giudiziari nella progressione ordinaria e nei pareri per incarichi<br />

direttivi e semidirettivi.<br />

In particolare quanto ai pareri per incarichi direttivi e semidirettivi la<br />

maggiore discrezionalità nelle valutazioni dei Consigli in conseguenza del<br />

temperamento del requisito di anzianità (che permane in realtà come quid<br />

pluris rispetto a mero criterio di legittimazione quale indice di positivo esercizio<br />

delle funzioni ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e in sede comparativa con attribuzione di punteggio<br />

aggiuntivo) impone un’attività istruttoria completa per pervenire a decisioni<br />

corrette ed adeguatamente sorrette sul piano della motivazione.<br />

È indiscutib<strong>il</strong>e che nella complessiva attività di valutazione della professionalità<br />

siano da recuperare a tutti i livelli forza innovativa e coraggio, in<br />

sede di previsione regolamentare e soprattutto nelle prassi operative, per arricchire<br />

<strong>il</strong> materiale a disposizione per le valutazioni.<br />

E questo ogni qualvolta i rapporti informativi, al di là delle puntuali indicazioni<br />

richieste dal Csm nelle circolari e risoluzioni e della previsione di<br />

modelli analitici standardizzati per le valutazioni di professionalità, risultino<br />

carenti o generici sul piano del reale apporto conoscitivo al fine di qualificare<br />

in modo puntuale la professionalità del magistrato e per dare un contenuto<br />

effettivo, negli incarichi direttivi, alle valutazioni sui parametri del merito e<br />

della attitudine direttiva generica e specifica.<br />

Allo stesso modo quando i rapporti informativi risultano in contrasto<br />

con altre fonti di conoscenza nella disponib<strong>il</strong>ità dei Consigli giudiziari.<br />

In questo processo appare fondamentale l’affermazione del principio di non<br />

tipicità delle fonti conoscitive che comporta un ampio spazio di autonomia per i<br />

Consigli giudiziari in relazione alle situazioni concrete che si pongono<br />

all’esame nel processo di valutazione nel rispetto dei principi di contraddittorio<br />

in caso di istruttoria complessa.<br />

Siamo tutti ben consapevoli della delicatezza della materia e del contributo<br />

di responsab<strong>il</strong>e partecipazione all’autogoverno che viene richiesto in tal<br />

modo non solo a chi svolge compiti istituzionali ma ai dirigenti ed ai singoli<br />

magistrati. Mi pare peraltro un passaggio in molti casi obbligato.<br />

Non è tanto un problema di quantità delle informazioni dal momento<br />

che a volte una massa generica ed indifferenziata di dati è inut<strong>il</strong>e e comporta<br />

attività dispendiose sul piano del tempo di raccolta dei dati e delle risorse<br />

umane e materiali coinvolte.<br />

Il nodo centrale è <strong>il</strong> contenuto mirato sul piano “qualitativo” e la selezione<br />

e valutazione da parte dei Consigli giudiziari sull’affidab<strong>il</strong>ità delle fonti<br />

“ordinarie” che costituisce <strong>il</strong> presupposto per l’eventuale attività integrativa.<br />

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