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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Un progetto per la giustizia<br />

Il Ministero non ha le risorse umane in grado di promuovere l’organizzazione<br />

nei diversi uffici e soprattutto non ha, non ha sino ad oggi avuto la<br />

capacità di mettere in relazione i diversi protagonisti di un sim<strong>il</strong>e processo.<br />

Il dipartimento di organizzazione giudiziaria non ha una struttura autonoma<br />

e si muove attraverso direzioni generali (statistica, personale, Dgsia) che<br />

comunicano con grande difficoltà e non esprimono una capacità di coordinamento.<br />

Inoltre anche <strong>il</strong> processo di decentramento non è ancora partito, se non<br />

attraverso i Cisia che, peraltro, solo in alcune sedi riescono a svolgere una<br />

funzione di effettiva spinta all’innovazione.<br />

Ma la causa principale dell’inefficienza del Ministero è che ad esso manca<br />

<strong>il</strong> sapere organizzativo accumulato, bene o male, in questi anni intorno<br />

all’autogoverno diffuso, ai Consigli giudiziari, alle Commissioni Flussi, al<br />

Csm.<br />

Manca <strong>il</strong> know-how, la conoscenza esperienziale, la capacità di calarsi<br />

nelle realtà degli uffici, mancano quelle intelligenze periferiche in grado di<br />

promuovere l’innovazione nelle strutture portanti dell’amministrazione.<br />

Questa mancanza si è sentita forte in questi anni di sperimentazione di<br />

informatica giudiziaria dove i progetti non hanno trovato, se non in pochi<br />

casi e negli ultimi mesi, le gambe per camminare e trasformarsi da isolate<br />

sperimentazioni in strumenti diffusi di lavoro quotidiano.<br />

Per converso è opportuno ricordare che <strong>il</strong> Ministero, oltre ai cordoni della<br />

borsa, è dotato di strumenti indispensab<strong>il</strong>i ad un processo di riforma organizzativa:<br />

la gestione del personale amministrativo, <strong>il</strong> collegamento funzionale<br />

con le strutture tecniche di assistenza tecnologiche, la gestione centrale<br />

delle banche dati nazionali. Il Ministero è inoltre <strong>il</strong> soggetto che ha più<br />

libertà di interlocuzione e può ottenere la collaborazione degli enti locali e<br />

delle Camere di commercio, può rapportarsi alle strutture dell’Unione europea.<br />

E negli ultimi mesi in questo senso sono stati fatti alcuni passi avanti<br />

con la firma di protocolli con alcune regioni e l’accesso ai finanziamenti del<br />

Fondo sociale europeo.<br />

È per questo che non sono condivisib<strong>il</strong>i le proposte rivolte ad eliminare<br />

la presenza di magistrati al Ministero («mettiamoci i manager»), oppure la<br />

proposta di esternalizzare alcune funzioni.<br />

Esse contrastano con i modelli più moderni di teoria dell’organizzazione<br />

oltre che con le esperienze positive di questi anni. È sufficiente leggere <strong>il</strong> Libro<br />

bianco della Commissione europea sulla governance o le riflessioni sulle<br />

strutture organizzative orizzontali, o quelle sui sistemi a legame debole (non<br />

gerarchizzato) per comprendere quale possa essere un percorso moderno di<br />

innovazione organizzativa adatto alla nostra amministrazione.<br />

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