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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Un progetto per la giustizia<br />

Ogni magistrato che lavora con professionalità, che ha <strong>il</strong> coraggio di non<br />

perseguire solo gli emarginati con <strong>il</strong> difensore di ufficio ma anche i colletti<br />

bianchi con stuoli di avvocati, deve sapere che l’Anm è al suo fianco. Come<br />

non è avvenuto per Luigi De Magistris o Francesco Chiaromonte, per i quali<br />

hanno prevalso i m<strong>il</strong>le distinguo, incomprensib<strong>il</strong>i ai più.<br />

Ogni ufficio giudiziario deve avere la convinzione che contro nomine<br />

sbagliate e inadeguate che lo ridicolizzano o lo rendono inefficiente c’è<br />

l’Anm che a tutti i livelli vig<strong>il</strong>a e alza la voce.<br />

Ogni scuola deve sapere che per promuovere la cultura della legalità già<br />

dai banchi delle elementari e costruire una cittadinanza attiva e consapevole<br />

c’è in ogni parte d’Italia l’Anm che si rende protagonista, un’Anm che non<br />

aspetta gli inviti dei più solerti, ma sollecita la propria presenza dove regna<br />

la paura e l’omertà.<br />

Ogni cittadino che entra nei nostri Tribunali e nelle nostre Procure deve<br />

sapere che ha <strong>il</strong> diritto di pretendere efficienza, professionalità, rigore ed<br />

educazione perché è <strong>il</strong> destinatario del nostro servizio e non la vittima del<br />

nostro potere o della nostra arroganza.<br />

Certamente non siamo messi nelle condizioni di lavorare; certamente<br />

non abbiamo gli strumenti adeguati per rispondere alla domanda di giustizia<br />

che invade <strong>il</strong> nostro Paese per la mancanza di una risposta politica e amministrativa<br />

che in molti casi sarebbe l’unica a dovere esistere. Ma questo non<br />

basta a creare l’alibi della difesa a oltranza, perché spesso sono stati i nostri<br />

comportamenti ad avere creato <strong>il</strong> malcontento dentro e fuori la magistratura.<br />

Troppe volte nell’Anm è stata l’“l’etica dell’appartenenza” a prevalere<br />

sull’etica della responsab<strong>il</strong>ità e così nessuno ha puntato <strong>il</strong> dito dove doveva.<br />

Si è preferito un s<strong>il</strong>enzio imbarazzato o una timida presa di posizione,<br />

non la scelta di campo.<br />

Oggi io sono qui perché dopo avere ut<strong>il</strong>izzato la mia astensione dal voto<br />

per provocare la classe dirigente di questa associazione ad abbandonare<br />

l’ipertrofia, <strong>il</strong> burocratismo e la chiusura, intendo con chiarezza rappresentare<br />

che questa è anche la mia Anm, quella di chi critica, sollecita, ascolta e<br />

pretende più coraggio, più denuncia, più presenza, più apertura all’esterno,<br />

più contaminazione di generi, di generazioni e di soggetti sociali, professionali,<br />

culturali.<br />

Diceva Bobbio: «La democrazia ha la domanda fac<strong>il</strong>e e la risposta diffic<strong>il</strong>e».<br />

Questo è per l’Anm <strong>il</strong> momento delle risposte diffic<strong>il</strong>i e per darle è necessario<br />

mettere in comune <strong>il</strong> nostro patrimonio, negli uffici e negli organi<br />

di autogoverno, in una visione alta in cui dobbiamo essere consapevoli, senza<br />

alcuna autoreferenzialità, che le promesse e i propositi non mantenuti<br />

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