Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

Paolo Auriemma
presidente della sezione Anm di Roma
Indirizzi di saluto
Rivolgo un saluto a nome di tutti i magistrati al Presidente della Repubblica
che ha sempre sottolineato «quanto sia necessario, per il corretto andamento
delle istituzioni, superare le tensioni tra politica e giustizia, inevitabilmente
destinate a turbare lo svolgimento di una così alta funzione costituzionale.
E quanto siano forti, per far ciò, le esigenze di serenità e di equilibrio:
ciò sempre nella libertà del dibattito, nella chiarezza delle posizioni e
nel rigoroso esercizio delle rispettive responsabilità istituzionali».
Rivolgo altresì un benvenuto non solo doverosamente formale a tutte le
personalità qui intervenute che, ciascuna nel proprio ambito, hanno davanti
a sé il difficile e impegnativo compito di governare questa fase così complessa
della storia del Paese.
Le aspettative diffuse vanno tutte nella medesima direzione: l’apertura di
una stagione di impegno comune per il raggiungimento di un solido equilibrio
delle istituzioni tale da suscitare la coesione del corpo sociale.
La fermezza dei principi non è affatto antitetica ad una disponibilità al
dialogo fondata non solo sul rispetto dell’interlocutore ma anche sulla piena
percezione delle proprie responsabilità.
Non sfuggono ai magistrati, cittadini innanzitutto, le preoccupazioni e
anche le paure che la società sta attraversando, in primo luogo per il suo,
almeno apparente, dissaldarsi.
Siamo certi, tuttavia, che lo sforzo - ripeto necessariamente comune - potrà
essere idoneo al miglioramento dell’intero Paese e al superamento
dell’attuale condizione. Ciò non può accadere se non modificando innanzitutto
l’atmosfera, talvolta torrida talvolta raggelante, che, non senza qualche
strumentalizzazione, ha fatto apparire difficile persino l’inizio di un confronto.
Non ci può essere invece contrapposizione tra chi sinceramente e con
persuasività di toni intende operare, nell’ambito delle proprie competenze e
prerogative costituzionali, per il bene comune.
I magistrati, come sempre e più di sempre, sono pronti a fare fino in
fondo la propria parte, non per affermare soltanto la difesa della categoria,
come ancora qualcuno speriamo in buona fede stucchevolmente ripete, ma
per partecipare come voce indispensabile all’apertura di questa nuova stagione.
Così riteniamo di aver inteso l’alto monito del Presidente della Repubblica
a cui va, oltre che la nostra deferenza, la nostra condivisione e conseguente
rassicurazione in tal senso.
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