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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Alessandro Cajola<br />

Io parto dal presupposto che un clima nuovo, che possiamo insieme costruire,<br />

possa darci finalmente quel ponte atteso per oltrepassare la crisi che<br />

viviamo.<br />

In questa mia brevissima nota tra i punti salienti di queste convergenze,<br />

di questo comune denominatore, che avvicina e supera posizioni una volta<br />

distanti, ne voglio qui sottolineare tre.<br />

1) In primo luogo la necessità assoluta di una drastica riduzione dei riti la cui<br />

proliferazione sta divenendo <strong>il</strong> segno di una decadenza che <strong>il</strong> processo civ<strong>il</strong>e<br />

italiano non merita.<br />

2) In secondo luogo l’adozione di consistenti strumenti informatici sia nel<br />

processo, sia nell’organizzazione degli uffici per la r<strong>il</strong>evazione dei flussi e la<br />

razionale gestione delle risorse da parte dei capi degli uffici (occorre che <strong>il</strong><br />

Ministero ripensi al proposito di fornire un sistema informatico piegato<br />

all’idea della complessità e dell’unicità, anziché, come invece sarebbe auspicab<strong>il</strong>e,<br />

un sistema dutt<strong>il</strong>e, flessib<strong>il</strong>e e aperto all’implementazione. Non serve<br />

fornire un prodotto finito da consegnare agli uffici e da lasciare inalterato<br />

negli anni).<br />

3) Infine la questione di un’efficace comunicazione giuridica. Non sempre<br />

avvocati e magistrati parlano la stessa lingua. Risolvere i problemi della conduzione<br />

del processo e della qualità della decisione richiede anche da parte<br />

nostra <strong>il</strong> raccordo tra atti difensivi e motivazione dei provvedimenti. Questo<br />

però non solo nella direzione di una riduzione dei materiali processuali ma<br />

in quella di costruire una comunicazione giuridica efficace sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o<br />

delle competenze linguistiche e delle categorie concettuali di riferimento.<br />

Occorre allora tra di noi applicare nuove metodologie di lavoro comune e<br />

nuove strategie di formazione sulle quali abbiamo cominciato a riflettere.<br />

Auspicando che questo nostro appunto dia elementi di riflessione e di<br />

supporto nella ricerca di comuni convergenze operative, auguro a tutti un<br />

proficuo lavoro.<br />

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