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Edeo De Vincentiis
sezione Anm magistrati a riposo
1. Un saluto
Indirizzi di saluto
Un cordiale saluto, anche a nome del segretario generale Giovanni Gazzara
e dell’esecutivo centrale, a questo Congresso, alle autorità, ai rappresentanti
ed operatori del “Quarto potere”, e a tutti i colleghi e le colleghe della
Anm.
Se, dopo decenni di progetti, proposte e riforme, la giustizia italiana continua
a scendere in un degrado inarrestabile, una ragione ci deve pur essere!
Dovrà pure avere una ragione plausibile e di fondo la residua e già dubbiosa
fiducia che i cittadini nutrono nei nostri riguardi!
Colpa del legislatore? dell’esecutivo? della magistratura? del mondo giudiziario
e del diritto, nel quale operano gli avvocati, i docenti universitari, il
personale giudiziario e tutte le forze dell’ordine? O è colpa del mondo della
politica che forma i governi? Oppure, infine, c’entra anche la forza nascosta
della criminalità organizzata, con e senza “colletti bianchi”?
Non è questo il momento di cercare responsabilità: si farebbe ancora il
gioco di chi continua a tirare i fili delle marionette.
Noi magistrati, solo in teoria “a riposo”, insieme a tutti i colleghi e le colleghe
in servizio, ci auguriamo e speriamo, con questo Congresso, di raggiungere
un punto di svolta nella evoluzione della nostra istituzione, una
delle strutture portanti del nostro Stato democratico di diritto.
Noi, che ancora abbiamo una buona memoria del nostro operoso passato,
ma con gli occhi attenti al presente e con il desiderio di un futuro migliore
per tutti, speriamo che con questo “Progetto” si riesca non solo a focalizzare
in concreto i problemi da avviare a soluzione, ma anche a sollecitare il
mondo politico a risolverli. Affinché i cittadini, sempre più disinformati sulle
reali condizioni del “servizio giustizia”, tornino a sentirsi pienamente tutelati
e protetti da giudici umani, sempre sensibili alle attese irrinunciabili di
una giustizia pronta, certa ed efficace.
Ci si consenta, infine, solo un cenno, con cortese invito a prenderne debita
nota, al trattamento pensionistico, fonte esistenziale nostra e delle vedove
dei nostri colleghi. Fonte che vediamo ogni giorno di più ridursi, non
soltanto sotto l’incalzare della svalutazione monetaria, ma anche ad opera di
continui prelievi - talvolta non specificati - per “contributi vari”. Fino a sospendere
(come ora, per tutto il 2008) anche il modestissimo adeguamento
automatico annuale.
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