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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Un progetto per la giustizia<br />

ciente di prevenzione e repressione dei reati deve costituire, quindi, uno dei<br />

principali obiettivi del legislatore. A questi fini, appare indispensab<strong>il</strong>e restituire<br />

centralità al codice penale nell’ambito dell’attuale sistema normativo,<br />

da un lato recependo in esso, in modo organico, le istanze di protezione dei<br />

nuovi interessi già fatte oggetto di interventi normativi, dall’altro attuando<br />

con esso un progetto di vasta depenalizzazione e di adeguamento al nuovo<br />

sistema processuale, di ispirazione accusatoria.<br />

Sul piano dell’organizzazione degli uffici e delle condizioni di lavoro è<br />

necessario puntare, da un lato, al potenziamento delle strutture giudiziarie<br />

attraverso la creazione dell’“ufficio del giudice” (piuttosto che all’“ufficio<br />

del processo”) e, dall’altro, alla fissazione di “carichi di lavoro esigib<strong>il</strong>i”, obiettivo<br />

da anni conseguito dai giudici amministrativi e funzionale al raggiungimento<br />

di un programmato equ<strong>il</strong>ibrio dei livelli quantitativi e qualitativi<br />

del lavoro del magistrato. Nello stesso tempo non è più differib<strong>il</strong>e una serie<br />

revisione delle circoscrizioni giudiziarie e, nei grandi Tribunali metropolitani,<br />

un decentramento di uffici, che consenta la creazione di poli giudiziari<br />

territorialmente diffusi e radicati, di più ridotte dimensioni e quindi più agevolmente<br />

governab<strong>il</strong>i.<br />

Il tema dell’“ufficio del giudice” merita qualche approfondimento. Alla<br />

base della responsab<strong>il</strong>ità che la magistratura deve assumere per <strong>il</strong> proprio<br />

operato di fronte alla società civ<strong>il</strong>e c’è la professionalità. Infatti, in tanto ciascun<br />

magistrato e la magistratura nel suo complesso possono farsi carico del<br />

risultato del proprio agire, in termini di efficienza del processo e di qualità<br />

della giurisprudenza, in quanto dispongano istituzionalmente di strumenti<br />

per sempre meglio affinare le qualità professionali dei singoli e si possano<br />

avvalere di ut<strong>il</strong>i risorse di collaborazione e di adeguate strutture di supporto.<br />

Ecco perché <strong>il</strong> tema dell’istituzione dell’ufficio del giudice non costituisce<br />

espressione del desiderio di un prestigio meramente formale o di ingiustificata<br />

situazione di priv<strong>il</strong>egio, ma è <strong>il</strong> sintomo del disagio reale di una categoria,<br />

che avverte quotidianamente l’attuale inadeguatezza del proprio concreto<br />

agire di fronte alla domanda e all’esigenza di giustizia nel nostro Paese. In<br />

alcuni Stati europei, <strong>il</strong> giudice dispone di assistenti giudiziari che collaborano<br />

all’attività giurisdizionale, svolgendo attività di ricerca e di approfondimento<br />

delle questioni giuridiche di maggiore interesse e predisponendo le bozze<br />

dei provvedimenti giurisdizionali. Con l’introduzione di questo sistema la<br />

produttività media del giudice è aumentata di quasi un quinto e, al contempo,<br />

si è, almeno in parte, risolto <strong>il</strong> problema dell’avvio alle professioni legali<br />

dei giovani, che hanno l’opportunità di iniziare un percorso formativo e<br />

professionale, che tra i suoi numerosi effetti positivi ha anche quello di creare<br />

una comune esperienza professionale tra magistrati ed avvocati.<br />

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