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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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2. La nostra casa comune, l’<strong>Associazione</strong><br />

Un progetto per la giustizia<br />

Oggi veniamo a questo Congresso con una Giunta non unitaria, ma largamente<br />

maggioritaria, unita intorno a un programma ricco, condiviso ed<br />

articolato, su cui lavorare nel continuo dialogo con i nostri interlocutori, cui<br />

avanzare proposte e richieste. La scelta del gruppo di Magistratura indipendente<br />

di questi ultimi giorni, di non partecipare all’incontro con <strong>il</strong> Ministro,<br />

ma di promuovere un’occasione separata mira a segnare e ad enfatizzare,<br />

anche fisicamente, una spaccatura, gioca obiettivamente come un tentativo<br />

di indebolimento della voce dell’Anm, segna l’esistenza di un’alternativa.<br />

Questo è evidentemente <strong>il</strong> luogo per confrontare proposte e misurarci sui<br />

contenuti, purché sia chiaro un presupposto di merito: dobbiamo dirci se<br />

siamo d’accordo, noi che da sempre ci impegniamo nell’associazionismo dei<br />

magistrati, che questa, alla cui costruzione in fondo abbiamo sin qui contribuito,<br />

è e continua ad essere la casa comune, sicuramente angusta, non sufficientemente<br />

accogliente e confortevole, e che quindi è nostro dovere rendere<br />

più capace e funzionale alle aspettative dei suoi abitanti, concorrendo<br />

ad ampliare forme partecipative e ad affinare strumenti di intervento e di<br />

conoscenza dei bisogni di chi ne fa parte. Tutto <strong>il</strong> resto, da parte di chi appunto<br />

all’interno dell’<strong>Associazione</strong> non ha certo minori responsab<strong>il</strong>ità nel<br />

non avere sufficientemente consolidato le mura e reso confortevoli gli arredi,<br />

e anzi quelle stanze spesso ha usato come anticamera per accessi fac<strong>il</strong>itati<br />

a ben altri palazzi, è solo calcolo di parte. E nient’altro.<br />

3. Il terreno d’azione delle riforme<br />

Dello stato della giustizia, oggi, abbiamo tutti contezza: e se avessimo<br />

avuto ancora dei dubbi, è sufficientemente esplicita la relazione trasmessa al<br />

Ministro dal Direttore generale del Dipartimento dell’Organizzazione che<br />

tra l’altro evidenzia come, per mettere mano a un progetto complessivo di<br />

rinnovamento e di recupero della funzionalità del servizio, oggi non possa<br />

più essere trascurata la questione ormai incancrenita del personale amministrativo,<br />

sottodimensionato dal punto di vista dell’organico e negletto dal<br />

punto di vista della riqualificazione professionale. Un ganglio centrale che la<br />

magistratura associata non può pensare di trascurare in un quadro più complessivo<br />

di richieste di intervento, che è fatto oggetto di documenti puntuali<br />

trasmessi dalla Gec nel corso dell’incontro con <strong>il</strong> Ministro.<br />

Del Ministro non possiamo non apprezzare la pacatezza dei toni e la dichiarata<br />

disponib<strong>il</strong>ità del dialogo, nell’ottica del perseguimento di un comune<br />

obiettivo. È un dato significativo, che segna indubbiamente un buon<br />

punto di partenza. Ma ora aspettiamo risposte di contenuto.<br />

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