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Roberto Conti<br />

giudice, Tribunale di Palermo<br />

Il ruolo del giudice fra esigenze di certezza<br />

e b<strong>il</strong>anciamento dei valori<br />

Un progetto per la giustizia<br />

Il senso ultimo, e spero non velleitario né elitario, di questo breve intervento<br />

è quello di disvelare nuovi compiti e nuovi obiettivi in capo al<br />

giudice del terzo m<strong>il</strong>lennio e di far germinare in chi ancora per avventura<br />

non l’abbia per varie ragioni avvertito l’anelito ad essere parte essenziale e,<br />

forse, preminente del processo di affermazione e riconoscimento dei diritti,<br />

in modo da fugare, definitivamente e per sempre, l’archetipo del giudice<br />

burocrate del diritto.<br />

Quale giudice la società moderna vorrebbe avere? Che tipo di impegno<br />

viene oggi richiesto al magistrato perché questi possa dire di avere assolto<br />

degnamente i propri obblighi al cospetto della società? Il giudice vive nella<br />

società che è per sua natura un’entità in continua evoluzione; essa, scriveva<br />

Rosario Livatino, si trasforma quotidianamente, a volte sensib<strong>il</strong>mente e<br />

a volte insensib<strong>il</strong>mente, dando luogo a ciò che viene definito come<br />

l’evoluzione perenne del costume 1.<br />

Rispondere, dunque, agli interrogativi appena prospettati richiede una<br />

conoscenza approfondita dei bisogni di una società, dei bisogni espressi<br />

ma anche di quelli meno evidenti, ma non per questo meno r<strong>il</strong>evanti.<br />

In questa ricerca dei bisogni di una società <strong>il</strong> giudice non può procedere<br />

liberamente, non è libero, dovendo egli piuttosto cercare all’interno del<br />

sistema i paletti entro cui esercitare <strong>il</strong> proprio ruolo.<br />

Qualche lustro fa agli interrogativi che si sono qui proposti sarebbe stato<br />

agevole rispondere guardando al diritto statale e, soprattutto, alla Costituzione.<br />

Lo Stato era <strong>il</strong> momento compiuto del diritto e dunque incarnava la<br />

forma perfetta del diritto, non si poteva immaginare che fuori dallo Stato<br />

vi fossero norme dotate di quella cogenza propria del diritto.<br />

La società dei nostri giorni dimostra quanto queste “certezze” si siano<br />

progressivamente sgretolate per effetto dell’era della globalizzazione ma,<br />

soprattutto, per <strong>il</strong> sempre maggiore peso attribuito alle organizzazioni internazionali,<br />

capaci non solo di erodere spazi di sovranità sempre più consistenti<br />

ma, soprattutto, di affermare nuove nicchie di tutela per diritti -<br />

1 R. Livatino, “Il ruolo del giudice nella società che cambia”, in Il Piccolo giudice, a cura di I. Abate,<br />

1992.<br />

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