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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Un progetto per la giustizia<br />

rinuncia al contraddittorio come metodo di acquisizione della conoscenza<br />

nel processo. Si vuole richiamare <strong>il</strong> valore del tempo nella decisione del<br />

giudice. Una decisione, quale che sia, a troppa distanza dalla formulazione<br />

dell’accusa, non rende giustizia.<br />

Il tema della sicurezza ha dominato la recente campagna elettorale, è<br />

stato un fattore del consenso espresso da una netta maggioranza degli italiani<br />

alla coalizione vincitrice delle elezioni del 13 e 14 apr<strong>il</strong>e, è tuttora al<br />

centro del dibattito politico e delle iniziative del Governo.<br />

Al di là di strumentalizzazioni ed enfatizzazioni delle reali dimensioni<br />

del problema, non si può misconoscere l’esigenza di tutelare la sicurezza<br />

di ciascuna persona e della collettività rispetto alle molteplici aggressioni di<br />

vario genere che la insidiano e che non ricevono sempre risposta adeguata<br />

di giustizia. Molteplici aggressioni, si diceva. Portate dalla criminalità predatoria<br />

e da altre forme di violenza. E portate, ancora, dalla criminalità organizzata,<br />

dalla criminalità economica, dalla corruzione. Orbene, la sicurezza<br />

per essere davvero tutelata ha proprio bisogno di una giustizia penale<br />

che funzioni nella sua normalità quotidiana. Che funzioni per tutto, perché<br />

è la riposta complessiva di giustizia che tutela la sicurezza e la legalità.<br />

Non l’invenzione ripetuta di norme eccezionali in un quadro di cattivo<br />

funzionamento quotidiano. L’esperienza ce lo dovrebbe aver insegnato.<br />

Può esservi la necessità di adattare le strutture ordinarie alle esigenze di<br />

repressione dei fenomeni criminali, ma a ciò si può rispondere senza alterare<br />

<strong>il</strong> quadro dell’assetto vigente della giurisdizione, come è stato fatto a<br />

suo tempo per la criminalità mafiosa con l’istituzione delle Procure distrettuali<br />

antimafia.<br />

Proprio perché i magistrati vogliono concorrere nell’esercizio delle proprie<br />

funzioni a tutelare la sicurezza dei cittadini, manifestano legittimamente<br />

anche attraverso l’<strong>Associazione</strong> nazionale magistrati la preoccupazione<br />

per l’introduzione di un reato, come quello di ingresso <strong>il</strong>legale nello<br />

Stato, sia per consistenti ragioni di principio, sia per ragioni riguardanti la<br />

capacità non solo dell’istituzione giudiziaria ma dell’intero apparato statale<br />

di fare applicazione di esso.<br />

2. Si diceva che sono necessari anche interventi immediati. Anche questi<br />

non di fac<strong>il</strong>e e pronta attuazione, ma assolutamente necessari, da attuare in<br />

un tempo contenuto. Mi limito a richiamare le proposte avanzate di recente<br />

dalla Giunta dell’<strong>Associazione</strong> nazionale magistrati su punti specifici,<br />

per esempio in tema di notifiche e di riduzione dell’area di applicazione<br />

della norma dell’art. 415 bis cpp in tema di deposito degli atti al termine<br />

delle indagini preliminari.<br />

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