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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Un progetto per la giustizia<br />

La Cepej individua tre principi essenziali, tre «elementi di un piano<br />

d’azione per un nuovo approccio» al problema della durata dei procedimenti<br />

(§§ 26- 30):<br />

1. principio del b<strong>il</strong>anciamento e della qualità complessiva, con riferimento<br />

ad un efficiente impiego delle risorse umane ed economiche da destinare alla<br />

giustizia;<br />

2. necessità di dotarsi di strumenti di misura ed analisi definiti in accordo tra<br />

tutte le parti interessate;<br />

3. necessità di conc<strong>il</strong>iare tutti gli elementi costitutivi del “giusto processo”,<br />

b<strong>il</strong>anciando l’esigenza di speditezza dei processi con <strong>il</strong> rispetto delle garanzie<br />

procedurali.<br />

Questi principi vengono poi specificati attraverso l’indicazione di diciotto<br />

“linee d’azione”, raccomandazioni rivolte rispettivamente agli Stati membri<br />

quali “gestori” del servizio giustizia, agli Stati quali produttori normativi<br />

ed infine alle parti del processo.<br />

Nel primo gruppo rientrano, in particolare:<br />

- la riqualificazione delle risorse umane, sia magistrati che personale amministrativo,<br />

dal punto di vista della formazione, della dotazione organica e<br />

materiale, della retribuzione;<br />

- la definizione, anche attraverso appositi “progetti p<strong>il</strong>ota”, di standard ottimali<br />

di durata per ciascuna classe di procedimento;<br />

Nel secondo gruppo sono comprese, ad esempio:<br />

- l’invito a ridurre <strong>il</strong> numero di casi portati avanti ai Tribunali mediante un<br />

uso “appropriato” degli strumenti di impugnazione, che possono essere ad<br />

accesso limitato, ovvero sottoposti ad un f<strong>il</strong>tro, studiando meccanismi dissuasivi<br />

ed addirittura sanzionatori degli “abusi del processo”;<br />

- l’attenzione alla qualità delle decisioni, sia come qualità delle soluzioni raggiunte,<br />

sia come rispetto delle procedure;<br />

- la definizione di un sistema di priorità nella trattazione dei procedimenti<br />

che non sia esclusivamente una gestione dell’urgenza, ma tenga effettivamente<br />

conto della natura degli interessi coinvolti nel processo.<br />

Quanto agli “attori” della giustizia, le raccomandazioni comprendono:<br />

- <strong>il</strong> coinvolgimento di tutti i soggetti interessati (a partire dalla classe forense)<br />

nell’amministrazione dei Tribunali;<br />

- lo sv<strong>il</strong>uppo della formazione;<br />

- lo studio della possib<strong>il</strong>ità di coinvolgere nella gestione degli affari giurisdizionali<br />

anche personale diverso dai magistrati (quali, nel sistema tedesco, i<br />

Rechtspfleger).<br />

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