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Piergiorgio Morosini<br />

giudice, Tribunale di Palermo<br />

Sulle prospettive della giustizia penale<br />

Un progetto per la giustizia<br />

1. Nell’opinione pubblica, nell’agenda parlamentare, tra le priorità dei lavori<br />

della compagine governativa, si ripropone continuamente un tema ormai ineludib<strong>il</strong>e:<br />

la crisi di funzionalità del sistema giudiziario, o meglio del servizio<br />

giustizia. Una certa semplificazione politico-mediatica lo identifica con la<br />

mancanza di tempestività, efficacia e certezza della pena, che assurgerebbe a<br />

fattore di insicurezza di molti cittadini.<br />

Sappiamo che esistono vari modi di declinare e spiegare le ragioni di questa<br />

emergenza. Ma non possiamo sottovalutare un dato. La magistratura è<br />

sul banco degli imputati. Recentemente anche la stampa tradizionalmente<br />

più indulgente verso la magistratura non ha mancato di “puntare <strong>il</strong> dito”<br />

verso la nostra categoria, parlando di «giustizia smarrita», «prestigio perduto»,<br />

«decisioni lontane dal senso comune». Sono indicazioni da non trascurare.<br />

In parte fotografano <strong>il</strong> modo in cui siamo percepiti dai cittadini, quindi<br />

<strong>il</strong> grado di credib<strong>il</strong>ità dell’istituzione che ciascuno di noi quotidianamente<br />

rappresenta. Personalmente è un fatto che mi preoccupa ancor più<br />

dell’atteggiamento di questa o quella forza politica nei confronti della nostra<br />

categoria sul tema ordinamentale.<br />

2. Sappiamo che i rimedi alla crisi richiedono interventi in più direzioni e<br />

coinvolgono diversi organi istituzionali. Ogni componente dell’Anm evidenzia<br />

con accenti più o meno marcati i vari rimedi: interventi parlamentari<br />

di riforma delle regole processuali; più razionale allocazione delle risorse da<br />

parte del Governo; maggiore attenzione ai prof<strong>il</strong>i organizzativi all’interno<br />

degli uffici giudiziari; capacità di selezionare i dirigenti; deontologia professionale<br />

dei singoli magistrati.<br />

Tuttavia, nel momento in cui dobbiamo immaginare una strategia di intervento<br />

nei suggerimenti da sottoporre all’attenzione dei nostri interlocutori<br />

istituzionali, credo sia importante, anche dal punto di vista metodologico,<br />

puntare sugli aspetti più urgenti, facendo riferimento a soluzioni ampiamente<br />

condivise nell’ambito dell’iniziativa culturale dell’Anm degli ultimi anni.<br />

Non mi sembra ci siano le condizioni politico-istituzionali e scientificoculturali<br />

per riforme epocali. Riforme che pure sarebbero importanti, ad esempio,<br />

per selezionare i fatti davvero meritevoli di risposta penale, per costruire<br />

un sistema sanzionatorio più moderno ed efficiente, per ampliare i<br />

meccanismi di soluzione del procedimento alternativi al processo (ad esem-<br />

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