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Alessandro Pepe<br />

Tabella 3 - Confronto europeo<br />

122<br />

Totale<br />

procedimenti<br />

civ<strong>il</strong>i esauriti<br />

Numero<br />

giudici<br />

in servizio<br />

Italia 2.461.890 2.678 919<br />

Francia 2.054.220 2.678 (+/-) 767<br />

Spagna 1.163.194 1.750 (+/-) 664<br />

Procedimenti<br />

esauriti<br />

per giudice<br />

Si precisa, infine, che nei successivi gradi di giudizio la produttività dei<br />

magistrati ordinari italiani, nel confronto sia interno che internazionale, ha<br />

un saldo ancora più positivo.<br />

Questi dati evidenziano una realtà incontestab<strong>il</strong>e: in media, i carichi di lavoro<br />

e gli indici di produttività dei magistrati ordinari italiani (sono state<br />

prese in considerazione solo le funzioni giudicanti, per le quali sono più fac<strong>il</strong>i<br />

i confronti, ma per i pm italiani la situazione non è certo diversa) sono<br />

ben più alti rispetto ai carichi di lavoro e agli standard di produttività di chi,<br />

in Italia e in Europa, svolge funzioni omogenee e comunque analoghe.<br />

È evidente che più cresce la produttività più si corre <strong>il</strong> rischio di pregiudicare<br />

la qualità del prodotto giudiziario. E nessun Paese civ<strong>il</strong>e e moderno<br />

può permettersi di investire solo sui numeri del prodotto giudiziario, senza<br />

tenere conto della peculiarità e delicatezza della funzione giudiziaria, destinata<br />

ad incidere su beni primari quali la libertà individuale, <strong>il</strong> patrimonio,<br />

ecc. La qualità del prodotto giudiziario costituisce indice sintomatico primario<br />

del livello sociale e culturale di un Paese.<br />

L’eccesso dei numeri incide poi sulla stessa macro-organizzazione degli<br />

uffici, oltre che sull’organizzazione dei singoli giudici, quasi sempre ingolfati<br />

da ruoli ingestib<strong>il</strong>i. Questa è la ragione dei lunghi rinvii, non certo la scarsa<br />

volontà dei magistrati (è evidente, si fa un discorso di carattere generale,<br />

non disconoscendosi negligenze e neghittosità individuali, ma sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o<br />

statistico generale i numeri ci dicono che i magistrati ordinari italiani lavorano<br />

molto ed hanno ruoli ingestib<strong>il</strong>i).<br />

Il magistrato oppresso dal lavoro può durare uno, due, tre anni, ma alla<br />

fine non regge più e due sono le alternative: o riduce <strong>il</strong> lavoro e la produttività,<br />

oppure pregiudica la qualità della risposta giudiziaria. E non è certo<br />

questo un risultato desiderab<strong>il</strong>e.<br />

Per i magistrati non è pensab<strong>il</strong>e ragionare in termini di puro orario di lavoro.<br />

E difatti la direttiva comunitaria 2003/88/CE in materia di orario di<br />

lavoro (già direttiva 93/104/CE, come modificata dalla direttiva<br />

2000/34/CE) prevede l’esclusione dell’orario di lavoro, tra le altre cose, per

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