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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Un progetto per la giustizia<br />

ché comunque si attivi nell’adempimento dei propri poteri e doveri -<br />

l’azione precedente sarebbe mero esercizio di ormai insopportab<strong>il</strong>i virtuosismi.<br />

Ecco, noi siamo assolutamente convinti che è davvero finita l’ora delle<br />

parole, specie se ‘alate’, ed è indifferib<strong>il</strong>e l’ora dei fatti e delle condotte concrete,<br />

delle proposte specifiche, della disponib<strong>il</strong>ità e volontà a concretizzare<br />

nella chiarezza di un contesto culturale che confermi <strong>il</strong> ruolo del magistrato<br />

non impiegato o burocrate più o meno di lusso, non ripiegato su se stesso,<br />

ma orgoglioso protagonista del ruolo singolare attribuitogli dalla Costituzione.<br />

Ed è allora <strong>il</strong> tempo di un’azione associativa che abbia idee chiare, capacità<br />

di proposte specifiche verso l’esterno - autonome o insieme quando<br />

possib<strong>il</strong>e con altri soggetti coinvolti nella giurisdizione -, poi capacità di ‘tallonare’<br />

<strong>il</strong> contraddittore anche con la forza di azioni concrete per sostenere<br />

l’esigenza di azioni fattive per la soluzione dei problemi.<br />

4. Occorre infatti ‘cambiare passo’ perché oggi la vera questione è una sola:<br />

<strong>il</strong> pessimo funzionamento della giustizia. Se <strong>il</strong> concreto esercizio della giurisdizione<br />

non si risolleva, tutto è perduto, perché le spinte politiche verso<br />

una magistratura acquiescente e normalizzata ai desideri politici del momento,<br />

una magistratura che non dia fastidio, troveranno consenso in un sempre<br />

maggior numero di cittadini. Quindi non possiamo più permetterci lamentele<br />

ricorrenti e vuote su ciò che non funziona o non va, o s<strong>il</strong>enzi imbarazzati<br />

su talune incapacità della categoria, ma dobbiamo agire e agire con efficacia,<br />

verso l’esterno ed al nostro interno.<br />

Anche perché ormai immanente è la pericolosa deriva di un indebolimento<br />

del primato statale della giurisdizione, che assume le occasioni distinte,<br />

ma convergenti nel risultato, della moltiplicazione delle authorities, delle<br />

varie forme di mediazione interdisciplinare in materie delicate come quelle<br />

societaria e dei diritti dei consumatori, della giurisdizione arbitrale, senza le<br />

garanzie di imparzialità ed indipendenza proprie del giudice e con professionalità<br />

non sempre adeguate.<br />

Il pessimo funzionamento della giustizia coinvolge infatti l’efficienza del<br />

servizio-giustizia ma anche la credib<strong>il</strong>ità della magistratura. E quest’ultima<br />

dipende quasi esclusivamente da noi.<br />

Vi sono certo indifferib<strong>il</strong>i esigenze di modifiche normative, nei settori<br />

penale e civ<strong>il</strong>e, per restituire serietà, ragionevolezza e coerenza a sistemi<br />

procedurali e sostanziali ormai allo sbando. La pluralità ormai incontrollata<br />

dei riti civ<strong>il</strong>i, lo snodo della motivazione dei provvedimenti, l’ingestib<strong>il</strong>ità di<br />

fasi di impugnazione ingiustificatamente costose per <strong>il</strong> sistema e prive di coerenza<br />

sistematica complessiva, più in generale lo scollamento tra garanzie<br />

formali e diritti sostanziali da tutelare invece in modo efficace, la revisione<br />

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