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Marcello Matera<br />

segretario di Unità per la Costituzione<br />

Un progetto per la giustizia<br />

RELAZIONI<br />

A distanza di poco più di due anni dall’ultimo Congresso dell’Anm molte<br />

cose sono mutate nel nostro Paese, e non solo per <strong>il</strong> pianeta Giustizia.<br />

Innanzitutto abbiamo registrato per ben due volte <strong>il</strong> “cambio” di guida di<br />

governo, secondo la logica tipica della cd democrazia dell’alternanza, imposta<br />

dal sistema elettorale “bipolare”, che ha ridefinito i termini della rappresentatività<br />

e dell’azione politica.<br />

Ci siamo trovati, in altre parole, di fronte alla complessità di un sistema<br />

sempre in b<strong>il</strong>ico tra continuità e discontinuità di linea politica, con incidenze<br />

profonde sulla visione complessiva dello Stato e del rapporto tra i suoi Poteri.<br />

Ci sembra, dunque, naturale a tale proposito ricordare, anche e soprattutto<br />

in questa sede, quanto sia indispensab<strong>il</strong>e, in detto contesto politico, la ricerca<br />

di un punto di equ<strong>il</strong>ibrio, da trovare evidentemente in un credib<strong>il</strong>e sistema<br />

di garanzie e di controlli.<br />

Per noi <strong>il</strong> punto di equ<strong>il</strong>ibrio non può che essere rappresentato dai principi<br />

costituzionali, che vanno garantiti attraverso la “terzietà” del giudice, resa<br />

tale dalla credib<strong>il</strong>ità e dall’autorevolezza delle sue decisioni.<br />

Nel nostro sistema, la terzietà del giudice costituisce <strong>il</strong> corretto “antidoto”<br />

alla “dittatura” delle maggioranze e costituisce “garanzia” di eguaglianza<br />

tra tutti i cittadini.<br />

La magistratura, nel suo complesso, non può essere percepita né nelle<br />

vesti di oppositore, né in quelle di collaborazionista politico.<br />

Il processo deve essere l’unico percorso attraverso <strong>il</strong> quale <strong>il</strong> giudice si<br />

manifesta, con l’unico strumento che a questi compete, cioè<br />

l’interpretazione e l’applicazione della legge.<br />

In secondo luogo, abbiamo vissuto l’evoluzione e l’ep<strong>il</strong>ogo del percorso<br />

riformatore di un quadro ordinamentale delineato con <strong>il</strong> nuovo procedimento<br />

disciplinare, con <strong>il</strong> nuovo assetto organizzativo delle Procure, ed infine<br />

con la legge 111/07.<br />

Il tutto in un contesto più generale di crisi di credib<strong>il</strong>ità che ha investito<br />

le istituzioni, la cultura democratica, la politica, ed anche l’associazionismo<br />

giudiziario.<br />

In questa sede occorre manifestare consapevolezza di una stagione caratterizzata,<br />

per quel che ci compete, da chiari segnali di crisi di rappresentati-<br />

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