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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Alfredo Viola<br />

componente del Csm<br />

Un progetto per la giustizia<br />

Intervengo in un momento del dibattito in cui vi è la possib<strong>il</strong>ità di tentare,<br />

almeno sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o politico, un primo b<strong>il</strong>ancio.<br />

Il campo di operatività dell’<strong>Associazione</strong> riguarda sia l’esterno, ossia <strong>il</strong><br />

rapporto con le altre istituzioni, che l’interno, ossia la rappresentanza<br />

dell’ordine giudiziario. Sotto <strong>il</strong> primo aspetto, i segnali sono allo stato positivi,<br />

per quanto detto dal Ministro, che in sostanza ha osservato che non<br />

c’è alcuna situazione di crisi, tanto che altri hanno parlato di “pace scoppiata”,<br />

nonché per quel che ha detto l’on. Bongiorno, che ci ha richiamati<br />

all’impegno reciproco, fatto che va letto come attestazione positiva sotto<br />

due aspetti: perché è testimonianza diretta dell’impegno della classe politica,<br />

e perché è riconoscimento della possib<strong>il</strong>ità dell’altra parte, ossia di noi<br />

magistrati, di impegnarsi in ugual misura.<br />

E allora, facendo io attualmente parte del Consiglio superiore, devo richiamare<br />

brevemente alcune cose che ho anche detto in occasione del<br />

plenum tenutosi con <strong>il</strong> Ministro e che peraltro sono già state sottolineate<br />

da Ezia Maccora. La magistratura ha vissuto un anno in cui è stato totalmente<br />

rivoluzionato l’assetto ordinamentale e, a proposito dell’ottica del<br />

fare, ha accettato la sfida lanciata dal legislatore. Lo ha fatto, riteniamo, in<br />

modo da coniugare i valori dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura<br />

con l’esigenza di garantire maggiore efficienza al servizio della giustizia.<br />

Da questa situazione è derivata una nostra richiesta, quella della indiscutib<strong>il</strong>e<br />

necessità di una fase di stab<strong>il</strong>izzazione che consenta di recepire<br />

e gestire le innovazioni laddove nuovi interventi non di ampio respiro potrebbero<br />

causare danni strutturali a un sistema reso frag<strong>il</strong>e dalle riforme.<br />

Ovviamente mi riferisco ad una stab<strong>il</strong>izzazione che riguarda solo taluni<br />

aspetti dell’assetto ordinamentale, con alcune eccezioni perché è di tutta<br />

evidenza che l’impossib<strong>il</strong>ità di accedere agli uffici di Procura se non dopo<br />

aver conseguito la prima valutazione di professionalità determinerà a breve<br />

per tali uffici una crisi determinata dal vuoto di organico che influirà<br />

anche sull’aspetto della sicurezza dei cittadini. Come è stato detto, infatti,<br />

a poco serve l’apparato repressivo se poi lo Stato non è in grado di celebrare<br />

i processi tempestivamente. Allora, se questo è <strong>il</strong> punto, non necessitano<br />

interventi legislativi in materia di ordinamento, giacché tali interventi<br />

non devono avere ad oggetto i protagonisti del processo, ma devono invece<br />

riguardare (e devono essere ampi, profondi, articolati perché nella logica<br />

emergenziale si celano pericoli), <strong>il</strong> processo sia civ<strong>il</strong>e che penale. Atteso<br />

<strong>il</strong> tempo a disposizione non mi soffermo sui singoli rimedi: ognuno di<br />

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