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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Mariano Sciacca<br />

tura indipendente e, parimenti, colleghi di Mi che mi applaudono sottobanco.<br />

Quando ho chiesto queste firme ai colleghi non interessava né a me né<br />

ad alcun altro di appartenere a questo gruppo o di sostenere un altro gruppo.<br />

Ciò che non mi interessa è un unanimismo di facciata che riscontro anche<br />

all’interno della componente che in modo maggioritario regge la Giunta<br />

dell’Anm.<br />

Forse è bene dirlo: la babele delle lingue quando si parla dei carichi di lavoro<br />

sconta l’esistenza di tante Italie giudiziarie che o per pregiudizio ideologico<br />

o per contesto di lavoro stentano a parlarsi e comprendersi.<br />

Molto spesso ce le suoniamo simpaticamente con Luca Minniti sulla<br />

ma<strong>il</strong>ing list e sempre più mi convinco che nella reciproca stima parliamo a<br />

volte linguaggi diversi perché partiamo da situazioni di Italie giudiziarie estremamente<br />

diverse. Quindi l’excusatio non petita me la dovete consentire.<br />

Vengo dal Tribunale di Catania, da uditore ho cominciato a gestire circa<br />

600-700 fallimenti e 500 procedimenti civ<strong>il</strong>i. Ho adottato un protocollo minimo<br />

di udienze, abbiamo informatizzato con i colleghi la cancelleria civ<strong>il</strong>e e<br />

fallimentare. Abbiamo operato come laboratorio del processo civ<strong>il</strong>e e telematico,<br />

apparteniamo (mi permetto di ricordarlo sommessamente) a quella<br />

magistratura che non sta con le mani in mano, a quella magistratura che non<br />

si sente investita da un potere, ma che si sente onorata di un servizio che interessa<br />

i cittadini in modo quantitativamente e qualitativamente dignitoso.<br />

Quindi non mi si venga a dire che se parlo di carichi massimi o di tetti massimi<br />

di lavoro è perché voglio fare un certo numero di fascicoli e poi voglio<br />

scappare via dall’ufficio. Ho poi peraltro anche l’ardire di voler fare associazionismo<br />

giudiziario e di ritagliarmi un tempo per poter continuare a pensare<br />

liberamente. Nutro poi l’assurdo desiderio di non sentirmi sistematicamente<br />

in difetto rispetto ai ritardi nel deposito dei provvedimenti, alla lunghezza<br />

dei rinvii, all’aggiornamento professionale. Infine, essendo notoriamente<br />

un pervertito, vorrei anche ricordarmi di avere una famiglia, degli interessi<br />

extralavorativi e non ultimo ho ancora voglia di vivere l’associazionismo<br />

giudiziario insieme a tanti altri colleghi.<br />

Ulteriore banalità, che è bene però precisare perché in alcuni colleghi è<br />

sorto anche questo dubbio: voglio che chi non lavora venga cacciato a pedate<br />

fuori dalla magistratura, nello stesso modo in cui voglio che vengano cacciati<br />

i capi inefficienti.<br />

Quindi condivido quello che ha detto a questo proposito Carlo Citterio.<br />

Perché vi dico tutto questo?<br />

Perché sentirmi dare del corporativo mi fa innervosire non poco.<br />

Ma veniamo al tema.<br />

Chiediamo una trattazione urgente al Consiglio superiore della magistratura<br />

di una pratica affinché d’intesa con <strong>il</strong> Ministero della Giustizia individui<br />

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