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Angelino Alfano
Angelino Alfano
Ministro della Giustizia
Sono veramente contento di prendere la parola davanti a questo consesso
ed - egregio presidente - prendo la parola, benché siamo tutti preceduti
da aperture giornalistiche che descrivono uno scontro. Siccome non mi sono
accorto, nelle relazioni istituzionali, di questo scontro, suggerirei a tutti, a
cominciare da noi stessi, di segnalare ai giornalisti i tanti motivi e le ragioni
di condivisione che si riscontrano sui vostri documenti. Io li ho qui, li ho
letti: ci sono numerose ragioni di condivisione che sono state scritte, evidenziate
e che non sono state segnalate dai giornali. Al di là dell’applauso,
intendo sottoporre alla vostra attenzione la condivisione dei magistrati in
merito alle politiche di governo e ad alcuni segmenti di iniziative legislative,
condivisione che non fa più notizia.
Dico questo per sottolineare che noi oggi siamo qui (e ho apprezzato gli
interventi che mi hanno preceduto) non per parlare del rapporto tra la politica
e la magistratura, poiché tale rapporto, per un lettore sereno, si palesa
chiaramente nel suo nitore al sol leggere la Costituzione. La Costituzione
italiana descrive esattamente i rapporti tra politica e magistratura. Io oggi,
invece, sono qui per dirvi alcune opinioni del Governo sulla giustizia e mi
scuserò con i componenti del Csm qui presenti e con il presidente della
Commissione Giustizia qui presente, ma ripeterò concetti già espressi al
Csm e alla Commissione Giustizia non fosse altro perché, in questi quindici
giorni, non ho cambiato idea e sono quindi tendente a ribadire le opinioni
del Governo.
C’è un dato di cronaca che non è stato il principale argomento del vostro
dibattito di ieri (e mi sono reso conto, oggi, che non è stato il principale neanche
in questo scorcio di mattinata), ma che i giornali hanno trattato come
il principale e cioè la posizione vostra in relazione ad alcune questioni del
nostro decreto sui rifiuti a Napoli e relativamente alla vostra opinione circa
il pacchetto sicurezza.
Vi dico francamente che non sono una voce della dottrina, non sono un
magistrato, sono il Ministro della Giustizia. E credo che un buon governante
debba sempre ispirarsi al principio di realtà, un buon governante debba
essere ispirato da un confronto costante, permanente con i fatti. Noi abbiamo
mosso i primi passi dell’azione di governo (sottopongo a tutti voi un
argomento: il Governo ha ottenuto la fiducia dalle Camere alla metà di
maggio e oggi è il 7 di giugno, quindi stiamo parlando di ventuno giorni di
governo) dal principio di realtà. In primo luogo, l’immondizia a Napoli c’è,
l’immondizia ha devastato l’immagine dell’Italia e questa non è un’opinione,
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