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Indirizzi di saluto
scriminata, di elevare i tempi delle prescrizioni, mostrando così di confondere
l’effetto con le cause. L’obiettivo imprescindibile è accelerare i tempi
dei processi, riconducendoli entro limiti di ragionevolezza.
Di nuovo, appare fondamentale che la durata dei processi, nei loro vari
gradi, sia ricondotta a quel criterio di ragionevolezza che il legislatore costituzionale
ha voluto aggiungere nel 1999 nel testo dell’articolo 111 della Costituzione.
L’autonomia della magistratura è elemento essenziale e indefettibile dello
Stato democratico di diritto. Non vi è dubbio, al riguardo, che nell’alterazione
e nel disequilibrio dei poteri va colta una delle cause principali della crisi
istituzionale e politica in cui versa il nostro Paese.
La divisione dei poteri determina anche l’esigenza del concorso tra di essi,
attraverso complessi meccanismi di pesi e di bilanciamenti, dalla cui alterazione
non possono non derivare gravi conseguenze. L’esigenza di preservare
e di elevare le garanzie dell’autonomia dell’ordine giudiziario richiede,
peraltro, alcuni decisi interventi funzionali e strutturali.
Dove le istituzioni, giudiziarie e politiche, collaborano tra di loro, in uno
spirito di lealtà e di franchezza, i risultati sono certi e cospicui. Mi riferisco,
ad esempio, alla lotta contro il malaffare e gli scandali che hanno contrassegnato
settori cruciali della nostra Regione.
Qui, la nuova Regione Lazio si è posta al fianco della magistratura inquirente
e giudicante, raccogliendo rilevanti frutti, sotto forma di restituzioni
patrimoniali, anche cospicue, che sono state prontamente reimpiegate per il
soddisfacimento di pubblici interessi. È questa la via sulla quale la Regione
Lazio intende procedere con la massima determinazione accanto alla magistratura
e alle altre istituzioni della Repubblica.
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