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Marcello Matera
vità della magistratura associata, senza distinzione tra Anm e correnti che la
compongono.
L’Anm, in particolare, è stata percepita da numerosi suoi associati come
organismo incapace di elaborare e di realizzare programmi positivi per la
costruzione della stima e della funzione sociale della magistratura.
Incapace, altresì, di interpretare la cultura di una magistratura più giovane,
che vive sulla propria pelle il peso di una professione sempre più difficile
e complessa, sia dal punto di vista ordinamentale che da quello delle condizioni
di lavoro.
A me sembra chiaro che l’antidoto vada ricercato nella capacità di dar
voce alle nuove realtà di magistrati che interpretano le istanze, le propensioni,
le spinte e gli approcci culturali che sono lo specchio della società di oggi,
che si manifesta e si misura anche attraverso l’ingresso in magistratura
delle nuove generazioni.
Così come mi sembra chiara la necessità di un rinnovato stile associativo,
attraverso il metodo del dialogo e del confronto effettivi e non solo apparenti,
un confronto che sia garanzia per tutte le diverse opzioni ideali e culturali
esistenti in magistratura, senza però ambigue rappresentazioni di unità
associativa.
Quest’ultima è certamente bene prezioso e valore fondamentale che appartiene
a tutti noi, ma non può essere più vissuto come valore-fine, bensì
come strumento per il conseguimento di un programma politico condiviso.
Il pluralismo ideale e culturale è indispensabile per la difesa dei valori
dell’autonomia della giurisdizione, ed è fondamentale per preservare il valore
dell’interpretazione giurisprudenziale, attraverso la quale si attua il principio
costituzionale dell’esercizio del potere diffuso della giurisdizione.
Purtuttavia, dobbiamo avere la consapevolezza che accettare un uso “omologante”
dell’unità associativa significa mortificare (ed in taluni casi vanificare)
le legittime diversità culturali.
L’unità non può essere più unanimismo, limitativo in quanto tale per il
confronto e per l’elaborazione culturale.
L’unità, in altre parole, si costruisce su contenuti e su programmi, oltre
che su valori condivisi!
Ed Unità per la Costituzione condivide l’attuale formula di Giunta con
un’opzione culturale chiara: si rende, cioè, interprete di un modello di magistrato
che sia ed appaia terzo, legato esclusivamente ai valori della Costituzione,
in grado di dare una risposta concreta e rapida alle istanze di giustizia,
e che, soprattutto, non ha, né può avere, Governi amici o Governi nemici.
Siamo consapevoli del fatto che alla politica appartiene il primato delle
scelte dei valori meritevoli di diventare diritti, alla giurisdizione appartiene il
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