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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Un progetto per la giustizia<br />

nella dialettica di un dibattito franco e leale mirante all’opportuna sintesi<br />

delle diverse posizioni espresse nella coscienza del sostrato fondativo comune.<br />

Lo svolgimento di incontri istituzionali non unitari in presenza di Giunte<br />

non unitarie, poi, non è nuovo: così è stato alla precedente occasione del dicembre<br />

scorso, quando la Giunta monocolore ha incontrato <strong>il</strong> Presidente<br />

della Repubblica ed <strong>il</strong> Ministro della Giustizia; così è stato, in passato, quando<br />

Unicost, non partecipando alla Giunta, chiese e svolse incontri separati<br />

con entrambe le predette autorità.<br />

Per essere chiari e concludendo sul punto: se a dicembre, quando feci<br />

notare che forse era più opportuna una rappresentanza unitaria, ancora una<br />

volta dell’Anm e non della Giunta minoritaria, agli incontri con l’allora Ministro<br />

e col Presidente della Repubblica, mi fu risposto con queste esatte parole:<br />

«Sembrerebbe che la giunta sia a sovranità limitata». Beh, allora consentitemi<br />

di dire che neppure Mi è o intende essere considerato un gruppo a<br />

sovranità limitata.<br />

Passo ora a un altro punto, credo assai sentito dai colleghi ancor prima<br />

dell’emergere della questione del massimario.<br />

Noi riteniamo e l’abbiamo proposto per tempo e programmaticamente<br />

che l’Anm debba assumere appieno un ruolo dialettico ed autonomo nei<br />

confronti degli interlocutori istituzionali e, fra questi, del Csm.<br />

Abbiamo r<strong>il</strong>evato con preoccupazione <strong>il</strong> perpetuarsi in sede di autogoverno<br />

di prassi volte all’elusione e all’inottemperanza delle pronunce del<br />

giudice amministrativo in materia di nomine agli uffici direttivi, con effetti<br />

defatigatori nei confronti delle legittime aspettative degli interessati e delegittimanti<br />

nei confronti della stessa istituzione, già stigmatizzati dallo stesso<br />

vicepresidente del Csm. Vedremo se sarà così anche per <strong>il</strong> massimario, che è<br />

soltanto l’ultima delle vicende emerse di questo genere.<br />

La maggiore discrezionalità conseguente ai nuovi criteri di selezione per<br />

gli incarichi direttivi e semidirettivi derivante, in particolare, dalla trasformazione<br />

del parametro dell’anzianità da requisito di valutazione a mero requisito<br />

di legittimazione deve essere controb<strong>il</strong>anciata dall’uniformità e coerenza<br />

applicativa e da una chiara intelligib<strong>il</strong>ità e verificab<strong>il</strong>ità esterna, pena <strong>il</strong> fallimento<br />

dell’attuale delicata fase di rinnovamento, <strong>il</strong> discredito del sistema<br />

complessivo e la conseguente irrefrenab<strong>il</strong>ità di ulteriori interventi legislativi<br />

dall’esterno. Ecco <strong>il</strong> punto su cui, come ho detto, concordavo con Luerti.<br />

Anche in questo settore, di fronte alle preoccupazioni già largamente diffuse<br />

fra i colleghi, è opportuno che l’Anm esprima una raccomandazione e un<br />

chiaro segno di attenzione.<br />

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