Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

Fulvio Troncone
zione nomofilattica, rimanendo i contrasti, specie quelli inconsapevoli, in
un numero ben superiore a ogni forma di fisiologica dialettica processuale.
La legge 24 dicembre 2007 n. 244 ha introdotto anche in Italia l’azione
collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori (cosiddetta class action).
L’entrata in vigore della disciplina è prevista per il 29 giugno 2008.
Si tratta di rimedio che si affianca e non sostituisce quelli già esistenti e
che può costituire un ottimo strumento di private enforcement, di contrasto
cioè a pratiche anticoncorrenziali anche in un’ottica di tutela del cittadino
consumatore: tema questo di stretta derivazione comunitaria, e che di tutta
evidenza è al centro dell’attuale dibattito politico italiano.
È allora opportuno non rinviare la sua entrata in vigore, ma al contempo
occorre delineare in modo più compiuto le modalità di instaurazione
della lite e il suo svolgimento, al momento rimesse alla mera fantasia degli
operatori.
Ovviamente gli interventi sul diritto processuale vanno accompagnati a
riforme di diritto sostanziale, tendenti ad aggiornare e semplificare le normative
oggi esistenti.
Il numero di norme di rango legislativo vigenti ammonta a 21.691 in
Italia (2007), 9.837 in Francia (2006), 4.547 in Germania (2007). Nel decennio
1997-2006 la produzione di leggi in Italia è stata quasi il doppio di
quella della Francia e circa tre volte quella della Spagna.
Occorre allora proseguire nelle iniziative di riordino e riassetto normativo
e di riduzione dell’entità della normativa vigente, onde giungere alla
definizione di un quadro normativo chiaro e coerente.
E fra i settori ad alto contenzioso sui quali intervenire, vanno menzionati:
quello delle locazioni, con aggiornamento della l. 392/78 tuttora applicabile
alle locazioni ad uso industriale, commerciale, alberghiero; la materia
del condominio, recependo sul punto i principi ricevuti in giurisprudenza;
la materia successoria.
Al riguardo, è da segnalare l’opportunità di rivedere il sistema della legittima
e della conseguente azione di riduzione a carattere reale, trasformando
il diritto dei legittimari da diritto dotato di ius sequelae, in un mero
diritto di credito.
Il che consentirebbe:
- di snellire i procedimenti di divisione giudiziale dell’asse ereditario;
- di assicurare al testatore una maggiore libertà, frustrando condotte obiettivamente
contrastanti con ragioni di giustizia;
- di agevolare la circolazione dei beni, esigenza solo in parte assicurata dai
recenti interventi legislativi.
Last but not least, occorre rivolgersi agli organi di autogoverno nazionale
e locale, nonché alle varie dirigenze, affinché:
330