Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

Indirizzi di saluto
2. Brevi riflessioni
Guerra e rivoluzioni, in atto e minacciate nel Vicino e Medio Oriente,
un’economia globale in affanno, per l’aumento repentino e inarrestabile del
petrolio, con conseguente spettro della fame in agguato: in questo scenario,
che richiama l’Apocalisse, l’Anm non è da meno nel presentare il XIXX
Congresso nazionale, con la seguente categorica denuncia: «Collasso della
giurisdizione e molteplici inefficienze di un sistema che non risponde più alle
esigenze di giustizia dei cittadini, mancanza di risorse umane e materiali,
spreco dell’esistente, disorganizzazione, inadeguatezza della legislazione
processuale, inefficacia della funzione, demotivazione e scarsa professionalità».
Che si tratti di “una questione estremamente complessa”, forse è dir poco.
Certo è che la denuncia è ultimativa, tale da far temere insufficienti le
migliori intenzioni di un “Progetto” e le proposte conseguenti della sola
Anm.
Ma i magistrati a riposo continuano ad essere, ora più di prima, vicini ai
colleghi in servizio, impegnati come non mai ad affrontare una società civile
sconvolta dall’emergenza generalizzata, diffusa in ogni settore della struttura
statale.
Portiamo con noi il nostro passato: quello personale, custodendo la toga,
deposta ma non dimenticata, testimone di coscienza del nostro impegno
professionale, civilmente sacro; e il passato associativo, con la nostra leale e
disinteressata attività, con i nostri scritti, i dibattiti interni in difesa di valori
universali, mai personali o di gruppo.
Ma accanto al passato, la nostra attenzione è rivolta anche al difficile presente,
per il quale proponiamo fin da ora alla Anm la scelta attenta di una
strategia di difesa della giurisdizione, che tenga conto - in concreto e non
per astruse teorie - dei reali bisogni istituzionali della nostra democrazia e
delle attese dei cittadini, attingendo a studi e a pratiche esercitate sul campo.
Con l’invito ai massimi curatori del bene pubblico - non esclusa la magistratura
- di aumentare l’informazione e la comunicazione verso il cittadino.
Uno degli obiettivi di questa fondamentale attività è coinvolgerli responsabilmente
sul piano delle pubbliche decisioni e fare assumere alla responsabilità
dei rappresentanti del popolo forme di più alta legittimità democratica.
In ciò aiutati anche dallo studio di libri come: Ma quale Giustizia di S. Zavoli,
del 1997; Cose di Cosa Nostra di G. Falcone, del 1993; Paolo Borsellino di
V. Lucentini, del 2003; Toghe rotte del collega B. Tinti, del 2007; e, infine, Meritocrazia
di Roger Abravanel, maggio 2008, particolarmente interessante,
quest’ultimo, per il metodo di lavoro adottato dal Presidente del Tribunale
di Torino, Mario Barbuto, nell’efficiente organizzazione di quel Tribunale.
14