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Luca Poniz
che drammatici della nostra professionalità, in tutte le sue possibili accezioni,
mettendone spesso a nudo limiti e difetti.
E se le distorsioni del sistema, con una quasi “naturale” condanna alla
sua inefficienza, non sono certo da noi rimediabili, dobbiamo tuttavia lavorare
con convinzione e condiviso impegno a superare quelle profonde
inefficienze che sono invece a noi certamente imputabili.
Perché, se è vero che la delegittimazione della giurisdizione passa anche
attraverso l’improprio trasferimento su di essa di responsabilità che trovano,
invece, origine in scelte che quelle responsabilità fatalmente condizionano,
è anche vero che l’indisponibilità ad una rigorosa verifica dei limiti
caratterizzanti il nostro apporto alla riuscita dei fini della giurisdizione elude,
per parte nostra, il problema nella sua sostanza, e rischia di tradursi in
un alibi non difficilmente smascherabile.
Occorre, dunque, l’apertura di una stagione radicalmente e sostanzialmente
riformatrice, che muova prima di ogni altra cosa da un potenziamento
dei mezzi e delle risorse; ma la nostra convinta sollecitazione a ciò
deve accompagnarsi ad una crescita del nostro contributo, e del nostro costante
impegno.
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