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Un progetto per la giustizia
- implementare la progressiva informatizzazione del processo civile; basti
pensare che secondo le rilevazioni del Tribunale di Milano, nel periodo dicembre
2006-novembre 2007, la durata mediana di un decreto ingiuntivo
telematico era di 12 giorni, contro i 71 di un decreto ingiuntivo cartaceo;
- istituzione dell’ufficio del giudice che agisce sotto la sua direzione e con
compiti affatto diversi da quelli assegnati alla cancelleria, con possibilità di
stage da parte dei migliori neolaureati, con valenza del periodo di affiancamento
ai fini del tirocinio professionale o per l’accesso al concorso in magistratura.
Ma sono auspicabili anche interventi di carattere normativo, fra i quali
va assegnato primario rilievo all’esigenza di semplificazione dei riti, da
compiersi con un’attività quasi di disboscamento della giungla normativa
che prevede un rito quasi per ciascun singolo processo.
Alla moltiplicazione dei riti va allora contrapposto un modello tendenzialmente
unitario, ma al contempo duttile, tale cioè da consentire al giudice,
anche su istanza delle parti, di modulare lo svolgimento del giudizio,
in relazione alla complessità, alla rilevanza della controversia.
È in ogni caso opportuno introdurre:
1) l’onere della parte istante, oltre che di delineare il fatto posto a base della
sua pretesa, anche le norme di diritto che invoca a sua tutela (ad esempio,
in caso di azione di responsabilità, se trattasi di responsabilità contrattuale
od extracontrattuale ed in quest’ultima ipotesi se trattasi della tutela
accordata dall’art. 2043 cc o dalle fattispecie speciali). Il tutto al fine di assicurare
al convenuto una presenza certamente avvertita;
2) un’espressa generalizzazione del rimedio ex art. 164 cpc a tutti i processi,
anche a quelli assoggettati al rito speciale;
3) la conseguente codificazione espressa del principio di non contestazione:
non contestazione come ammissione dei fatti (principali e secondari)
addotti nell’atto introduttivo; irretrattabilità della non contestazione; equiparazione
fra non contestazione e contestazione meramente generica; rilievo
ai fini istruttori solo della contestazione specifica e puntuale;
4) la regolazione del processo contumaciale, prevedendo la facoltà di ritenere
come ammessi i capi deferiti a seguito di interrogatorio formale (deferibile
in questo caso anche ex officio) non prestato dal convenuto contumace
a seguito di notifica a lui effettuata ex art. 292 cpc, prevedendo anche
la facoltà del giudice di disporre novella notifica anche nel mero caso
in cui appaia probabile che il predetto non abbia avuto conoscenza
dell’ordinanza ammissiva;
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