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Carlo Sabatini
sere introdotto il principio della trattazione in camera di consiglio senza
fissazione di udienza pubblica, salva espressa richiesta di trattazione in udienza
ad opera di una delle parti. Alla Corte di Cassazione potrebbero essere
riservati solo i ricorsi la cui cognizione è imposta dall’art. 111 Cost.,
dovendosi riservare ogni altra materia alla cognizione definitiva della Corte
di Appello, con facoltà di rimettere alla Corte di Cassazione solo le questioni
controverse.
Come detto, l’indefettibilità di alcune modifiche normative non deve
fare scordare che ci sono molte cose che possiamo fare noi stessi, dal basso:
che abbiamo una non indifferente ‘disponibilità’ dei mezzi di produzione.
È stato ampiamente fatto riferimento allo studio e alla gestione dei
flussi di processi e alla fissazione di un carico minimo esigibile, come primo
passo per eliminare le situazioni impresentabili che ancora da noi ci
sono, e che minano la credibilità di noi tutti e magari per passare, poi, a
valutazioni sul carico più complesse, meno “difensive” e più “propositive”.
Può essere valorizzato il sistema dei ‘protocolli’. Una delle ‘prescrizioni’
emanate dalla Cepej indica di «organizzare le relazioni con gli avvocati,
soprattutto con riguardo al tema della durata dei processi». Senza affrontare
in questa sede la tematica della autonormazione, elaborata cioè dai soggetti
che essa mira a disciplinare, ricordiamo, e continuiamo a favorire,
una ‘casa comune’ per norme che possono essere la ripetizione di regole
processuali di altra normativa speciale (ad esempio, in materia di privacy) e,
spesso, per regole di semplice buon senso. Una sorta di ‘testo unico’ che si
compone di pezzi di ‘rango’ normativo diverso, o di ‘non norme’, ma che
servono, tutte insieme, a far funzionare un sistema e che già in qualche caso
il legislatore ha mostrato di potere recepire (alcuni ddl della passata legislatura
sembravano avere tratto da alcuni ‘protocolli’ vigenti la previsione
della ‘udienza filtro’, o la previsione che la citazione della parte offesa,
alla prima udienza, è finalizzata alla sola costituzione di parte civile). Questa
capacità autorganizzativa, in un’idea di gestione diffusa, può inoltre
trovare strade di rilevanza finora insospettate: il nuovo ordinamento giudiziario,
nelle parti che più sono condivisibili, cerca di aumentare le occasioni
di valutazione ‘effettiva’, e non formale, delle capacità del magistrato:
tra le quali vi è indubbiamente la capacità di gestione dell’udienza e
dell’ufficio secondo questi meccanismi di razionalizzazione.
Infine, centrale deve rimanere la nostra attenzione ai settori della formazione,
valutazione periodica e selezione: sta cioè anche al singolo magistrato far
sì che il Csm valuti e selezioni al meglio. Il nuovo sistema dei Consigli
giudiziari indica questa strada, di un magistrato che deve essere motivato,
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