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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Un progetto per la giustizia<br />

Questo unicum di pluralità di interdipendenze vive calato nella concreta<br />

realtà quotidiana, vive e lavora nel tempo che non va però qui inteso come<br />

concetto astratto bensì dimensione di ore e giorni che scorrono. Il tempo<br />

percepito non è fattore di misura dell’attività lavorativa di quell’unicum bensì<br />

è la dimensione in cui si svolge ineluttab<strong>il</strong>mente ed inesorab<strong>il</strong>mente quella<br />

vita e della quale dimensione quell’unicum è necessitato a tener sempre conto<br />

pena l’essere fuori dal tempo, dunque dalla realtà. Le recentissime sentenze<br />

348 e 349/07 della Corte costituzionale sul rapporto Cedu/durata ragionevole<br />

dei processi, gli inviti rivoltici dalla Commissione europea per l’efficacia<br />

della giustizia, per altro percorso e con accentuazioni diverse ma per gli stessi<br />

scopi finali descrivono situazione analoga.<br />

Per pervenire al carico ragionevole va perseguita in via partecipata e condivisa<br />

nella situazione data - nella responsab<strong>il</strong>ità valutab<strong>il</strong>e professionalmente<br />

del semidirettivo (e del dirigente) cui è imputata la corresponsab<strong>il</strong>ità dei<br />

fascicoli, corresponsab<strong>il</strong>ità che mantiene sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o organizzativo ma<br />

non giurisdizionale dopo la loro graduale assegnazione nel tempo ai singoli<br />

magistrati che coordina - la migliore organizzazione delle risorse di personale<br />

amministrativo e strutturali disponib<strong>il</strong>i (poche o tante che siano, qui è indifferente).<br />

Sulla base di questa ottimizzazione (che può costare qualche<br />

perdita di comode abitudini o consolidati priv<strong>il</strong>egi), <strong>il</strong> semidirettivo e i magistrati<br />

che coordina sv<strong>il</strong>uppano <strong>il</strong> piano di lavoro di quel segmento di ufficio<br />

che poi altro non è che <strong>il</strong> carico ragionevole di lavoro di ogni singolo magistrato<br />

all’interno di una situazione temporale sufficientemente d<strong>il</strong>atata.<br />

L’Agenda del giudice è non più solo <strong>il</strong> luogo in cui sono appuntate le date<br />

dei processi, bensì è <strong>il</strong> documento - che oltre ad accogliere quanto di<br />

compatib<strong>il</strong>e proposto dal Gruppo di studio “Agenda del processo” (alla Assemblea<br />

nazionale degli Osservatori sulla giustizia civ<strong>il</strong>e del 17 e 18 giugno<br />

2006 a Firenze) - in cui <strong>il</strong> magistrato deposita le sue notazioni per dar conto<br />

alla fine di quel lasso temporale di come ha impiegato quel tempo e perché<br />

ne è risultato, ove vi sia, eccesso/difetto rispetto a quell’individuato carico<br />

ragionevole ricevuto. Il semidirettivo sulla scorta dei verbali, ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i solo<br />

sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o della conoscenza delle capacità organizzative del singolo<br />

nonché degli statini con inizio/interruzione/fine dell’ora di udienza, ha la<br />

traccia concreta dello sv<strong>il</strong>upparsi nel tempo dell’attività su quel carico ragionevole<br />

ed in spirito di piena collaborazione interviene per agevolare <strong>il</strong> collega<br />

con riequ<strong>il</strong>ibri di assegnazioni, stimolarlo con decisione ove <strong>il</strong> collega gestisca<br />

<strong>il</strong> ruolo con indolenza, raffreddare la tensione ove <strong>il</strong> collega necessiti<br />

di un tempo di recupero fisico/psichico ovvero per studio del caso, ecc.<br />

Nessun vulnus all’autonomia ed indipendenza, non si tratta di scelte giurisdizionali<br />

ma di organizzazione, di individuare ed abbattere i dissuasori di<br />

velocità ragionevole. Si esemplifichi ipotizzando <strong>il</strong> ripetersi continuo di<br />

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