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Un progetto per la giustizia
simpatiche, ancora non ho ben capito come mai quando siamo riuniti tutti
insieme l’effetto complessivo che risulta è “deludente”.
Ritengo che uno dei motivi principali sia l’eccessiva “politicizzazione”
che si vuole dare alle varie posizioni presenti all’interno dell’Associazione:
viviamo in un mondo nel quale i concetti di destra e sinistra sono soggetti
ad una radicale trasformazione e nel quale è sempre più difficile distinguere
nettamente questi due concetti, mentre all’interno dell’Anm ci si ostina
invece ad avere preclusioni ideologiche che, secondo me, non hanno più
ragion d’essere. Se certamente è importante capire ciò che succede nella
società, tuttavia ciò non deve in ogni caso impedirci di perseguire gli obiettivi
che i colleghi con il loro voto hanno in maniera così evidente richiesto
di perseguire. Se noi riteniamo, e noi di Mi lo riteniamo, che i punti
del nostro programma costituiscono obiettivi positivi da perseguire,
questi obiettivi sono positivi e permangono tali a prescindere dalle contingenze
politiche del momento. La necessità di una migliore organizzazione
dei nostri uffici e l’esigenza di una reale tutela delle nostre condizioni di
lavoro lato sensu (ivi compreso anche l’aspetto retributivo) non dipendono
dalle maggioranze politiche del momento, ma sono obiettivi da perseguire
“a prescindere”. Non è più possibile accettare da altre componenti associative
atteggiamenti di supponenza. Autorevoli esponenti di altri gruppi
hanno parlato di nostre “istanze demagogiche” premiate dall’elettorato.
Non è più possibile continuare con questo ritornello: quando vincono gli
altri gruppi sono nobili le istanze portate avanti e quando vinciamo noi le
istanze sono demagogiche. Ci si rifiuta di cogliere il vero significato del risultato
elettorale e cioè il desiderio della maggioranza dei colleghi di dare
una svolta alla realtà associativa e soprattutto di spostare il baricentro di
interesse delle politiche associative. Ci si accusa di considerare l’Associazione
solo come un sindacato: in nessun documento di Mi è scritto questo.
Noi abbiamo sempre sostenuto e sosterremo sempre con forza che
l’Associazione è anche un sindacato e che vi è assoluta necessità di un recupero
anche della natura sindacale dell’Associazione, per tanti anni lasciata
sullo sfondo. Devo purtroppo evidenziare che spesso ho colto la sensazione
che non solo non vi è alcun interesse reale per le problematiche da
noi evidenziate (condizioni di lavoro lato sensu, comprensive dei problemi
organizzativi degli uffici, delle risorse materiali ed umane, dei carichi di lavoro
massimi esigibili, delle questioni retributive, ecc.), ma vi è una sorta
di “malcelato disprezzo” per le stesse con l’accusa, diventata ormai un
leitmotiv, direi noioso e ripetitivo, che l’Associazione non è un sindacato,
ma è necessario ribadire con forza che l’Associazione ha anche natura sindacale:
d’altronde, basta leggere il contenuto dell’art. 2 dello Statuto
dell’Associazione, che indica in maniera chiara gli scopi dell’Anm
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