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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Mariano Sciacca<br />

giudice, Tribunale di Catania<br />

Un progetto per la giustizia<br />

INTERVENTI<br />

Deposito oggi agli atti del XXIX Congresso dell’Anm un documento<br />

sottoscritto ad oggi da circa 150 magistrati dei distretti di Corte d’Appello di<br />

Catania, di Messina, di Caltanissetta e di Bari (riportato alla fine dell’intervento).<br />

So che nel frattempo sullo stesso documento si stanno raccogliendo<br />

firme a Reggio Calabria e spero che altri ancora possano seguire questa iniziativa.<br />

Il documento che depositiamo (e tengo a dire che è stato firmato da<br />

magistrati appartenenti a tutti i gruppi dell’<strong>Associazione</strong> nazionale magistrati,<br />

da Magistratura indipendente a Magistratura democratica) è un documento<br />

che non porta etichette ed è un richiamo, un invito accorato all’organo di<br />

autogoverno, al Consiglio superiore della magistratura, di impegnarsi velocemente<br />

per la definizione della pratica sui carichi di lavoro.<br />

A me tocca aprire <strong>il</strong> dibattito dopo l’interessantissima relazione di Luca<br />

Minniti, quindi la mia non sarà una relazione, ma saranno spunti che vogliono<br />

sollecitare a un confronto aperto, a un dibattito reale, concreto sui<br />

problemi. Abbiamo dibattuto molto in questo periodo sul tema dei carichi<br />

di lavoro, e molto spesso, anche a chi ha chiesto in modo molto veemente<br />

una presa di posizione forte da parte dell’organo di autogoverno, è stata<br />

mossa una serie di critiche. Quindi devo iniziare con una sorta di excusatio<br />

non petita, ma voglio subito sgombrare <strong>il</strong> campo dalla salva di obiezioni lanciate<br />

alla nostra volta.<br />

Quando si parla di carichi di lavoro e determinazione di limiti massimi<br />

scatta l’accusa di un retropensiero addebitato ai proponenti: «Io faccio <strong>il</strong> mio<br />

numero di fascicoli e non mi interessa di quanto accade intorno a me, nel<br />

mio segmento di ufficio, nel mio ufficio».<br />

In alternativa scatta l’accusa di essere chiuso, corporativo e demagogico…<br />

Se qui c’è qualcuno che lo pensa allora ha capito ben poco ovvero io e<br />

tanti altri colleghi non ci siamo saputi spiegare sufficientemente su quello<br />

che intendiamo con <strong>il</strong> riferimento ai carichi massimi esigib<strong>il</strong>i.<br />

Oggi Carlo Citterio che stimo ed apprezzo sempre per i suoi contributi<br />

ha detto: «quasi che si possa dire che poi succeda quel che deve succedere».<br />

Ovvero in alternativa ti si dà del chiuso, del demagogico, del corporativo. Io<br />

opero, e ne sono onorato, nel gruppo di Unità per la Costituzione: ci sono<br />

colleghi di questo gruppo che mi dicono che mi sto avvicinando a Magistra-<br />

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