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Fulvio Troncone<br />

Fulvio Troncone<br />

giudice, Tribunale di Napoli<br />

Mi presento: sono Fulvio Troncone, giudice civ<strong>il</strong>e del Tribunale di Napoli,<br />

ed <strong>il</strong> contributo odierno ai lavori del XXIX Congresso<br />

dell’<strong>Associazione</strong> nazionale magistrati è <strong>il</strong> frutto del diuturno e franco<br />

confronto che, al di là degli steccati correntizi, caratterizza i rapporti fra i<br />

colleghi del Tribunale di Napoli, ai quali tutti questo intervento è dedicato.<br />

Va accolta positivamente la novità della finalmente riacquisita centralità<br />

della giustizia civ<strong>il</strong>e nel dibattito associativo, ed in generale, politico.<br />

È infatti indubitab<strong>il</strong>e che la partita della difesa dell’autonomia ed indipendenza<br />

della magistratura, come dipinta dalla Carta costituzionale, si<br />

giochi in primo luogo nel campo civ<strong>il</strong>istico.<br />

La giustizia civ<strong>il</strong>e, specie quella di prossimità, è la giustizia con la quale<br />

si confronta, almeno una volta nella vita, ciascun cittadino, <strong>il</strong> quale, in relazione<br />

alla stessa, misura l’autorità statuale e l’efficienza del servizio erogato.<br />

E se tale servizio si palesa, come spesso purtroppo ancor oggi accade,<br />

come inefficiente, rimane diffic<strong>il</strong>e spiegare al medesimo cittadino la ragione<br />

della difesa, giammai corporativa, delle prerogative di derivazione costituzionale.<br />

La centralità della giustizia civ<strong>il</strong>e, la sua efficienza ed effettività sono<br />

temi da porre sempre più al centro dell’azione associativa e vanno difese,<br />

in quanto tale, dagli stessi colleghi, specie dell’ufficio del pubblico ministero,<br />

con la consapevolezza che la loro posizione sarà ancor più vulnerab<strong>il</strong>e<br />

se si continuerà a perdere la sfida nel campo civ<strong>il</strong>istico.<br />

E i magistrati ordinari per la loro professionalità, cultura della tutela dei<br />

diritti, non possono più accettare ulteriori spostamenti di materie ai giudici<br />

speciali, in specie a quello amministrativo.<br />

Desta sul punto viva preoccupazione l’art. 4 del decreto legge 23 maggio<br />

2008, n. 90 (“Misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore<br />

dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni<br />

di protezione civ<strong>il</strong>e”), <strong>il</strong> quale si segnala:<br />

1. sia per la cristallizzazione normativa di un’interpretazione del SC sui diritti<br />

incomprimib<strong>il</strong>i non da tutti condivisa ed in quanto tale comunque suscettib<strong>il</strong>e<br />

di ripensamenti;<br />

2. sia per <strong>il</strong> riferimento espresso alla tematica dei comportamenti, rimessa<br />

come da Corte cost. 204/04 alla giurisdizione del giudice ordinario;<br />

3. sia per l’ut<strong>il</strong>izzo della locuzione «comunque attinenti», la quale lascerebbe<br />

supporre che qualsiasi controversia, anche, per esempio, quelle intro-<br />

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