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Ezia Maccora
non disperdere le professionalità accertate e di rimuovere situazioni
d’inadeguatezza.
Un lavoro serrato che ha consentito di formulare da settembre ad oggi
oltre 300 proposte tra semidirettivi e direttivi. Un risultato particolarmente
importante se si considera che negli anni precedenti si registravano non
oltre 60/70 proposte annue.
Si registra il 60 per cento di proposte deliberate all’unanimità: ciò significa
che, pur nella diversità delle opinioni registrata in alcune scelte, è stato
complessivamente assicurato un più alto livello di professionalità dei dirigenti
che sono stati nominati.
Le prime applicazioni della nuova normativa primaria e secondaria
hanno evidenziato molteplici dati positivi sulla strada del cambiamento:
- la tempestività delle decisioni;
- un forte ampliamento della platea dei candidati valutabili (si è passati da
20/30 aspiranti valutabili a 90/100);
- la riconferma solo di quei dirigenti che presentano profili d’adeguatezza
e l’inserimento nel circuito della direzione di nuove sicure professionalità e
più giovani energie positive;
- un ampliamento delle proposte nei confronti delle colleghe magistrate
(sono state formulate fino ad oggi 40 proposte a fronte delle sole 10 proposte
dello scorso anno, un dato che, sebbene ancora limitato, si lascia in
ogni modo apprezzare se si considera che è stata data precedenza alla copertura
degli uffici di Procura dove le domande delle donne magistrato
sono certamente inferiori a quelle degli uomini).
Questa difficile fase di governo è stata possibile per un’importante
convergenza d’idealità di alcuni consiglieri laici e togati che, pur riconoscendosi
in aree e provenienze culturali tra loro diverse, hanno tutti avvertito
l’esigenza e la necessità di operare per un “cambiamento” che per essere
effettivo richiedeva il contributo di tutti.
Questo ha, ad esempio, consentito di rimuovere con tempestività situazioni
d’inadeguatezza, come quella del dirigente dell’ufficio di Santa
Maria Capua Vetere.
Il percorso del cambiamento è ormai avviato ed il Consiglio ha compreso,
ad esempio, che alle qualità di sempre del dirigente (capacità tecnica,
capacità di valutazione, capacità di decisione e di sorvegliare) si aggiunge,
e assume un ruolo centrale, la capacità di saper organizzare. Tutte le
delibere del Consiglio superiore si muovono verso una maggiore valorizzazione
dei ruoli e della cultura dell’organizzazione.
L’impegno è di investire su dirigenti che procedono per obiettivi primari
per assicurare la ragionevole durata del processo, la corretta gestione
delle risorse, la razionalità delle priorità, la valorizzazione e verifica delle
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