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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Ezia Maccora<br />

componente del Csm<br />

Un progetto per la giustizia<br />

Da molti anni la “giustizia” è uno snodo importante nella vita del Paese.<br />

La magistratura di riflesso ha vissuto e vive stagioni di particolare complessità.<br />

Una complessità che ha coinvolto soprattutto <strong>il</strong> rapporto magistraturapolitica,<br />

dato che, nell’ultimo decennio, le due maggioranze di segno opposto<br />

che hanno governato <strong>il</strong> Paese hanno scelto, seppure con diversi livelli<br />

di responsab<strong>il</strong>ità, un progetto politico per la giustizia che, anziché investire<br />

sull’efficienza agendo su strutture e risorse, ha perseguito la via delle<br />

riforme ut<strong>il</strong>i a controllare i giudici.<br />

Non sono lontani i tempi delle aggressioni ai magistrati, delle leggi ad<br />

personam, dell’insofferenza generalizzata verso <strong>il</strong> controllo di legalità.<br />

Erano quelli gli anni in cui l’<strong>Associazione</strong> denunciava i rischi conseguenti<br />

alla delegittimazione della magistratura e alla ster<strong>il</strong>izzazione o comunque<br />

marginalizzazione dell’intervento giudiziario.<br />

In tempi più recenti, ed in particolare in questi ultimi due anni, la politica<br />

non è riuscita ad elaborare e realizzare un vero progetto per la giustizia,<br />

non ha risolto <strong>il</strong> problema della ragionevole durata del processo, della<br />

penuria dei mezzi, dell’assenza di vere alternative rispetto alla soluzione<br />

giudiziaria delle controversie.<br />

Ecco perché la crisi gravissima che investe <strong>il</strong> processo penale unitamente<br />

all’inefficienza di quello civ<strong>il</strong>e costituiscono ancora una fortissima<br />

responsab<strong>il</strong>ità della classe politica.<br />

Il susseguirsi di questi avvenimenti ha provocato nella magistratura<br />

l’affievolirsi della speranza che esista una classe politica che voglia veramente<br />

invertire la “rotta”, abbandonando definitivamente ster<strong>il</strong>i pregiudiziali<br />

ideologiche ed impegnandosi in un dialogo costruttivo con la magistratura<br />

che ponga in primo piano <strong>il</strong> problema “della ragionevole durata<br />

del processo”, e quindi persegua l’obiettivo dell’efficienza.<br />

Non è un caso che i temi posti al centro della riflessione di questo<br />

Congresso pongono l’accento sulla necessità di avere al più presto più<br />

mezzi e più risorse come premessa indispensab<strong>il</strong>e per qualunque progetto<br />

di ampio respiro in grado di ristab<strong>il</strong>ire un dialogo corretto tra la magistratura<br />

e la politica e una rinnovata credib<strong>il</strong>ità tra la giustizia e la società.<br />

Da sempre i congressi dell’<strong>Associazione</strong> costituiscono una preziosa occasione<br />

di confronto e di ascolto.<br />

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