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Un progetto per la giustizia
professionalità del magistrato, ma chi difende il magistrato da attacchi simili?
E non posso non sottolineare che finora in questa sede non ho ascoltato
una parola, dico una parola, sulle vicende Forleo-De Magistris: al di là
delle diverse possibili valutazioni di merito, è un silenzio preoccupante che
deve farci riflettere.
Il nostro gruppo è stato anche l’unico gruppo che ha chiesto con forza
all’interno del Congresso uno spazio per gli interventi dei colleghi che, in
vario modo e in varie parti del territorio nazionale (vedi, ad esempio, un
recente documento della sezione di Catanzaro di Magistratura indipendente,
vedi anche il condivisibile documento approvato dalla sottosezione
dell’Anm di Modica e Ragusa in data 22 maggio 2008, vedi anche
l’intervento del collega Tinti di ieri che è meritevole di seria e attenta riflessione,
ponendo problemi ineludibili), hanno manifestato e manifestano
dissenso e disaffezione verso l’Associazione: non è possibile trascurare le
loro posizioni. È necessario ascoltare le loro opinioni e confrontarsi con
gli stessi: ne va del futuro della nostra Associazione. L’Associazione non
può più essere autoreferenziale, ma deve avviare una profonda riflessione
sul suo modo di essere e di agire.
Peraltro, anche la non numerosa partecipazione a questo Congresso
deve farci riflettere.
Personalmente ritengo che la nostra posizione di opposizione non ci
deve, però, mai fare dimenticare che siamo tutti parte della stessa Associazione
e che, al di là delle contingenti maggioranze, l’Anm è la casa di tutti i
magistrati ed è per questo che ribadisco in questa sede quanto già detto
pubblicamente e cioè che personalmente ritengo sia stato un errore la decisione
del segretario e del presidente del mio gruppo (io ero nettamente
dissenziente sul punto) di non partecipare al primo incontro ufficiale tra il
Ministro e l’Anm, pur in presenza di una valutazione diversa operata dalla
maggioranza dei componenti del Cdc eletti nella lista di Mi che si era espressa
per una partecipazione unitaria all’incontro. Si tratta di una decisione
che indubbiamente rischia di essere interpretata in un certo modo, al
di là anche delle legittime motivazioni di chi ha operato tale scelta: personalmente
ribadisco che la mia opposizione vuole essere costruttiva e non
distruttiva dell’Anm, associazione nella quale mi riconosco pur non condividendone
l’attuale gestione.
Occorre pensare a nuove forme di aggregazione dei colleghi e di coinvolgimento
degli stessi nell’attività associativa: ma per ottenere ciò è anche
necessario cambiare l’attuale approccio, rimodellare gli obiettivi programmatici
e le priorità dell’attività associativa. Mi piace concludere questo intervento
con le parole di un valoroso uomo politico che a causa di vicende
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