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Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

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Raffaele Ceniccola<br />

vole l’uscita. Per deflazionare <strong>il</strong> carico giudiziario, invece, è accaduto che le<br />

riforme si sono essenzialmente occupate della fase istruttoria, rendendola<br />

più snella e rapida, senza alcuna incidenza sull’accesso al processo (magari<br />

potenziando gli strumenti alternativi di risoluzione dei conflitti), né sul momento<br />

decisionale che è divenuto <strong>il</strong> collo di bottiglia del traffico giudiziario.<br />

Oggi si assiste ad un cambiamento di prospettiva, per effetto anche della<br />

riforma dell’ordinamento giudiziario. La r<strong>il</strong>ettura dell’art. 111 Cost. e le sue<br />

continue ricadute sull’erario dello Stato, in uno con un diffuso scetticismo in<br />

ordine alla praticab<strong>il</strong>ità di una riforma organica del processo, hanno indotto<br />

a priv<strong>il</strong>egiare la via della professionalità e dell’organizzazione: la selezione<br />

accurata dei capi ufficio, le riunioni di ufficio, i progetti organizzativi, le analisi<br />

dei flussi sono sembrati la via virtuosa praticab<strong>il</strong>e per una prima accelerata<br />

del carico giudiziario. Saranno, poi, le esperienze vissute in tale contesto,<br />

si è detto, a suggerire specifici e mirati interventi normativi.<br />

Sul versante dell’organizzazione la magistratura associata ha più volte<br />

sottolineato come non sia più differib<strong>il</strong>e un complessivo intervento secondo<br />

le seguenti direttive:<br />

- razionalizzazione della geografia giudiziaria, riduzione degli uffici del giudice<br />

di pace, accorpamento dei piccoli Tribunali ed istituzione di Procure infraprovinciali,<br />

secondo le linee di un progetto già elaborato dall’<strong>Associazione</strong>;<br />

- necessaria riorganizzazione del processo da attuare mediante la realizzazione<br />

di idonee strutture di supporto ai giudici unitamente alla riqualificazione<br />

del personale amministrativo; è prioritario sv<strong>il</strong>uppare l’applicazione<br />

degli strumenti informatici in tutte le fasi processuali, a cominciare dall’introduzione<br />

della posta elettronica certificata; solo in questo contesto sarà<br />

possib<strong>il</strong>e l’adozione di misure organizzative idonee a garantire che ogni magistrato<br />

possa gestire, nell’ambito della sua responsab<strong>il</strong>ità, un carico sostenib<strong>il</strong>e<br />

di lavoro;<br />

- riorganizzazione del servizio del campione penale, volta al recupero di risorse<br />

da destinare al funzionamento del servizio;<br />

- riordino della magistratura onoraria in modo conforme all’assetto costituzionale,<br />

con previsione anche di una limitata redistribuzione delle competenze<br />

rispetto al giudice professionale.<br />

Sul piano delle riforme del processo civ<strong>il</strong>e è necessario ribadire con forza,<br />

come ha fatto <strong>il</strong> presidente dell’Anm, Luca Palamara, nella lucida e completa<br />

relazione introduttiva, che <strong>il</strong> progetto per la giustizia deve considerare<br />

prioritari i seguenti obiettivi:<br />

- rivitalizzare <strong>il</strong> processo del lavoro e semplificazione-riduzione degli altri riti<br />

processuali;<br />

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