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Indirizzi di saluto
Antonio Mura
segretario generale dell’Unione internazionale magistrati
È un onore e un piacere portare al Congresso dell’Associazione nazionale
magistrati il saluto dell’Unione internazionale dei magistrati, che si aggiunge
all’augurio di buon lavoro che la presidente, Maja Tratnik, ha trasmesso
al presidente Palamara.
L’Anm italiana è un membro fondatore dell’Unione internazionale (più
diffusamente nota col suo nome inglese International Association of Judges),
costituita nel 1953 sviluppando uno spunto emerso in un congresso
analogo a questo attuale dell’Anm, in quell’occasione tenutosi a Venezia.
Oggi l’Associazione internazionale raggruppa le associazioni nazionali di
magistrati di settanta Paesi di tutti i continenti. La sua sede è a Roma, ove il
Segretariato generale svolge la sua attività anche grazie al sostegno sempre
assicurato in questi cinquant’anni dall’Anm.
È particolarmente appropriato in questa occasione porre in evidenza
come nel contesto associativo della magistratura in Europa e al di là dei
confini europei vi sia un’assoluta consapevolezza del ruolo di primo piano
svolto dall’Associazione nazionale magistrati italiana, innanzitutto per il riconosciuto
prestigio di cui gode la magistratura italiana per la sua dimensione
professionale oltre che, naturalmente, per il ricordo dei suoi caduti, che
non hanno eguali in altre esperienze nazionali; ma anche per la straordinaria
rappresentatività della stessa Anm rispetto al mondo giudiziario italiano e
nei suoi rapporti con i colleghi degli altri Paesi.
Uno spunto che può trarsi da questa esperienza riguarda la cosiddetta unità
associativa: la quale a mio avviso costituisce un valore, anche nelle relazioni
internazionali, quando - com’è stato nella tradizionale esperienza italiana
- sia frutto di sintesi basata non su un unanimismo di convenienza,
funzionale al piccolo cabotaggio politico, bensì sull’impegno comune per la
salvaguardia di valori costituzionali primari.
Da un angolo visuale al di là dei confini nazionali, può essere utile porre
in evidenza che nell’Associazione internazionale dei magistrati vi è attenzione
al dibattito in corso in Italia sulla riforma dell’ordinamento giudiziario.
Ciò si spiega in primo luogo con riguardo alla tradizione della cultura giuridica
italiana; ma motivo di richiamo è innegabilmente costituito anche dal
problema della durata dei processi nel nostro Paese, che si può definire notorio
a livello soprattutto europeo: sicché la necessità di interventi organizzativi
profondi nel sistema ordinamentale italiano è ben presente anche oltre
confine.
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