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Marcello Maddalena
torto all’Amministrazione). Come ho già detto, è un dato costante in quasi
tutti gli uffici giudiziari che il personale amministrativo non “riesca a star
dietro” al lavoro del magistrato. Credo che per quanti sforzi si possano fare
in futuro per aumentare l’efficienza e la produttività dell’apparato, per rimuovere
eventuali sacche di negligenza e neghittosità (che in certa misura
sono fisiologiche in tutte le categorie), per razionalizzare il sistema, per ridurre
e semplificare gli incredibili incombenti amministrativi che gravano
sulle segreterie e cancellerie delle Corti, dei Tribunali e delle Procure, il gap
sarà comunque sempre tale da non poter essere facilmente colmato. Tanto
più se esigenze di bilancio impediranno sia nuove assunzioni, sia corresponsioni
di straordinari, sia altre forme di incentivazione. Forse si dovrà addivenire
a dei travasi (obbligatori) da altre amministrazioni e qualcosa in questo
senso si sta muovendo. E tuttavia, non volendo fantasticare su un futuro
futuribile né su altri miraggi che non vale neppure la pena di menzionare
(come quello relativo alla ridistribuzione territoriale degli uffici giudiziari
con conseguente recupero soprattutto di personale amministrativo), mi domando
se - volendo raschiare il barile fino in fondo, per evitare che vengano
celebrate meno udienze di quelle che potrebbero essere celebrate - non sia
possibile celebrare le udienze penali senza l’assistenza obbligatoria (ma solo
facoltativa) del cancelliere. Già nel civile da tanti anni, in moltissime sedi, i
magistrati celebrano le udienze senza l’assistente giudiziario e questa prassi
si è andata man mano estendendo fino a coinvolgere le “udienze di lavoro”;
a maggior ragione ciò potrebbe avvenire - di regola - nel penale, dove si ha
un servizio di registrazione e trascrizione delle udienze ad opera di ditta esterna
che può sopperire all’opera di verbalizzazione sintetica da parte
dell’assistente del giudice. Intendiamoci: la presenza dell’assistente del giudice
è una garanzia per tutti, per il giudice, per le parti, per i testimoni. Ma,
con i tempi che corrono, è un lusso a cui, molto a malincuore, si può anche
rinunciare (almeno in molti casi).
7. Il problema però non è solo di miglior utilizzazione di magistrati onorari,
di insufficienza del personale amministrativo, ma anche di utilizzo dei magistrati.
Tralascio qui il depotenziamento del magistrato derivante dalla obbligatoria
rotazione decennale in qualsiasi tipo di incarico giudiziario (con conseguente
gravissima perdita di specifiche capacità professionali) derivante
dal novello art. 19 del d.lgs 26/2006 e mi guardo bene dal disconoscere le
valide ragioni di fondo che stanno alla base del disposto dell’art. 13 comma
2 del d.lgs 5 aprile 2006 n. 160 introdotto dall’art. 2 comma 4 l. 30 luglio
2007, n. 111 secondo cui «I magistrati ordinari al termine del tirocinio non
possono essere destinati a svolgere le funzioni requirenti, giudicanti monocratiche
penali o di giudice per le indagini preliminari o di giudice
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