14.06.2013 Views

Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

Scarica il pdf - Associazione Nazionale Magistrati

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Bernardo Petralia<br />

Bernardo Petralia<br />

componente del Csm<br />

Un giudice da cui ottenere giustizia, non un giudice da cui temere giustizia.<br />

Il cittadino, infatti, ha timore della giustizia, intanto perché la giustizia<br />

agisce su un terreno di legalità pesante: <strong>il</strong> giudice eroga sanzioni, dà ragione<br />

a una parte o all’altra, quindi genera inevitab<strong>il</strong>mente timore.<br />

Il timore a cui voglio riferirmi oggi è invece un sentimento che confina<br />

con la diffidenza verso la giustizia, rispetto alla quale <strong>il</strong> cittadino manifesta<br />

ogni giorno maggiore apprensione; esso si riverbera su tre punti fondamentali,<br />

che racchiudono un po’ i guasti dell’attuale funzionamento della giustizia:<br />

<strong>il</strong> timore di indagini troppo lunghe, quello della parzialità del giudice, <strong>il</strong><br />

timore, infine, di trovarsi innanzi un giudice incapace.<br />

Sono tre aspetti sui quali la triade del sistema giustizia - Ministero, Csm e<br />

Anm - può certamente intervenire.<br />

Sulla eccessiva lunghezza dei processi e, in genere, sulle lungaggini della<br />

giustizia è tempo che <strong>il</strong> Ministero ponga mente e mano con riforme processuali<br />

vere, vale a dire riforme che tocchino i punti sensib<strong>il</strong>i del rito processuale,<br />

non invece riforme - come quelle annunciate - che attengono al giudice<br />

e al suo status.<br />

Per quanto riguarda <strong>il</strong> timore della parzialità del giudice, l’opera moralizzatrice<br />

dell’Anm c’è stata e tuttora c’è. Possono qui richiamarsi le battaglie -<br />

non sempre però di tutte le componenti dell’Anm - sulle carriere parallele,<br />

sull’inopportunità di un cursus honorum di magistrati che troppo disinvoltamente<br />

transitano da un incarico all’altro, sull’ambiguità di certi incarichi extragiudiziari<br />

e di fuori ruolo. Ma su questo, oggi, voglio sorvolare.<br />

È piuttosto sui rischi d’incapacità del giudice, sul timore che <strong>il</strong> cittadino<br />

ha in proposito che desidero un attimo indugiare.<br />

E qui viene subito in discussione - ed in maniera prepotente - <strong>il</strong> problema<br />

dell’organizzazione, ossia quel prodotto determinante che è la gestione<br />

strutturata e condivisa degli uffici, idonea a generare un servizio celere e<br />

credib<strong>il</strong>e e così anche a supportare un giudice apparentemente ed effettivamente<br />

capace agli occhi dei cittadini-utenti.<br />

In punto di organizzazione, come ha detto chi mi ha preceduto, Consiglio<br />

superiore e Ministero hanno un ruolo assolutamente propositivo e trainante,<br />

direi sinergico. La distinta ottica che alimenta i due organismi e che<br />

rinviene la sua occasione e ragione di diversità nel dettato costituzionale che<br />

affida a Csm e Ministro compiti separati, tende invece ad operare al riguardo<br />

in modo del tutto complementare: i primi due anni di questa cons<strong>il</strong>iatura<br />

hanno già dimostrato che solo un itinerario condiviso e parallelo tra i due<br />

134

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!