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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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La situazione <strong>di</strong> coloro che uscirono senza dote nella seconda metà delXVIII secolo si presenta molto più varia. Vi erano innanzitutto le figlie cheoccupavano piazze a cui non era associata una dote. Tale era ad esempio lapiazza Gianinetti. Angela Teresa Gioanna Vachieri, che la occupò in quantoparente del donatore dal 1785 al 1793 (quando uscì all’età <strong>di</strong> 19 anni), nonritirò alcuna dote 197 . Ma anche nel caso <strong>di</strong> piazze cui era legata la dote si verificarono<strong>di</strong>verse uscite senza dote. Nei frequenti casi <strong>di</strong> sorelle, ad esempio,accadeva che una subentrasse all’altra al Soccorso e che fosse poi assegnatauna sola dote. Maria Clara Teresa Tamietti, ad esempio, lasciò la sua piazzaCrosa alla sorella Angela Beatrice dopo due anni <strong>di</strong> internamento, e rinunciòalla dote che fu poi data a quest’ultima quando uscì a trent’anni, dopo noveanni <strong>di</strong> internamento 198 . Mentre Paola Maria Maddalena Albera fu ammessanel 1792, dopo che erano state ammesse altre tre sorelle, a con<strong>di</strong>zione cherinunciasse alla dote 199 .Isolati appaiono invece i casi <strong>di</strong> uscita per malattia. Solo Gabriela RosaliaMaria Ferro che risulta uscita dopo due anni, nel 1795, a soli 15 anni,perché malata. Sappiamo che andò a vivere con la madre e le furono date lire20 mensili in luogo della pensione <strong>di</strong> cui avrebbe goduto se avesse continuatoa restare al Soccorso 200 . La tendenza doveva infatti essere quella <strong>di</strong> accettaree mantenere all’interno solo figlie in buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute. Anche i decessiavvenuti al Soccorso nei primi anni <strong>di</strong> internamento, che corrispondonoa un 3% delle figlie, sono in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> una mortalità interna molto bassa, e cidanno un’ulteriore conferma delle buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute delle internate.La situazione sanitaria era <strong>di</strong>versa alle Forzate, almeno nella fase iniziale delsuo funzionamento, quando le caratteristiche delle donne accolte erano taliche esse portavano spesso con sé il problema della sifilide. Anche in questocaso però la situazione dovette cambiare rapidamente, e in particolare dopo il1752, anno in cui il tentativo <strong>di</strong> curare al suo interno cinque ricoverate portòcosì gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà (seppure non sia specificato <strong>di</strong> che tipo) da determinarela decisione <strong>di</strong> ri<strong>vol</strong>gersi in futuro all’Opera Bogetto per ottenere l’ammissionedei soggetti malati 201 .197ASSP, I, CSP, Repertori degli or<strong>di</strong>nati, 27, s.v. «Soccorso»; Socc., Or<strong>di</strong>nati, 251, or<strong>di</strong>natidel 22 maggio 1785 e del 24 marzo 1793.198ASSP, I, Socc., Or<strong>di</strong>nati, 251, or<strong>di</strong>nato del 20 <strong>di</strong>cembre 1778.199Ibid., or<strong>di</strong>nato del 4 marzo 1792.200Ibid., or<strong>di</strong>nato del 5 ottobre 1795.201ASSP, I, Dep.-Forz., Or<strong>di</strong>nati, 252, or<strong>di</strong>nati del 20 giugno 1752 e del 6 marzo 1754.122

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