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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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A garantire la salute delle alunne sicuramente contribuiva il vitto or<strong>di</strong>nario,che nel regolamento del 1904 veniva definito «sano ed abbondante» 219 .Così doveva essere stato anche in precedenza, dato cheil trattamento or<strong>di</strong>nario della casa è <strong>di</strong> pane a colazione, o <strong>di</strong> una minestra; d’unaminestra, <strong>di</strong> due pietanze e vino, oppure d’una minestra, d’una pietanza, frutta,caccio, e vino a pranzo; <strong>di</strong> pane a merenda; <strong>di</strong> una minestra e <strong>di</strong> una pietanza acena, la quale pietanza dovrà sempre essere <strong>di</strong> carne, tolti i giorni <strong>di</strong> <strong>di</strong>vieto ecclesiastico220 .Si precisava, inoltre, in un apposito articolo, che «il pane si somministraa sufficienza, si darà frutta a colazione, ed una pietanza <strong>di</strong> più a pranzo in alcunigiorni dell’anno, da determinarsi» 221 . I pasti delle alunne comportavanoper le casse dell’Educatorio un cospicuo impegno <strong>di</strong> spesa. Come risulta daun verbale del 1907, «il costo me<strong>di</strong>o per ogni persona, della colazione (déjeuner)che viene fornita alle alunne dell’Educatorio» 222 ammontava a lire 0,55.La cifra ottenuta era il risultato <strong>di</strong> un “calcolo preciso” che contemplava tra lenumerose voci quelle relative ai costi <strong>di</strong> minestra, carne, verdura, con<strong>di</strong>menti,pane e vino. Da questo conteggio risultava, nello specifico, che nei giorniferiali si <strong>di</strong>stribuivano normalmente una <strong>vol</strong>ta alla settimana pasta e cinque<strong>vol</strong>te riso o pasta in brodo con legumi; la razione giornaliera <strong>di</strong> carne era<strong>di</strong> 234 grammi, <strong>di</strong> cui 117 forniti a pranzo; il pasto comprendeva, inoltre, unpiatto <strong>di</strong> verdura, svariati con<strong>di</strong>menti (sale, burro, olio, lardo e formaggio) euna razione <strong>di</strong> pane grosso e grissini accompagnati da 10 centilitri <strong>di</strong> vino.Nel computo totale venivano, inoltre, prese in considerazione le spese peril combustibile, per il personale <strong>di</strong> servizio, per l’illuminazione e una quotadestinata a compensare il «deperimento degli arnesi <strong>di</strong> cucina e delle stoviglie»223 . L’attenzione all’alimentazione delle alunne si tradusse nel tempo inun vero e proprio «prospetto <strong>di</strong>etetico», contenuto nel regolamento del 1925,che prevedeva:alla mattina: caffè, latte e pane. A mezzogiorno: minestra, pane, piatto <strong>di</strong> carneguernito con legumi o verdura, frutta o dolce o formaggio. Nel pomeriggio: pane219ASSP, II, EDI, 4514, Regolamento 1904, art. 51.220ASSP, I, Socc.-Dep., 250/1, Regolamento 1853, art. 68.221Ibid., art. 69.222ASSP, II, EDI, Verbali della Commissione speciale per le mo<strong>di</strong>ficazioni all’or<strong>di</strong>namentodell’EDI, 4527, seduta del 1° luglio 1907.223Ibidem.261

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